Boom di debiti in Italia Un quinto dello stipendio va nelle casse delle banche

Sono sempre più gli italiani che richiedono la cessione del quinto. Per le banche è un finanziamento "sicuro", mentre per i cittadini è un modo per pagare i debiti già contratti

Boom di debiti in Italia Un quinto dello stipendio va nelle casse delle banche

La crisi si fa sentire sui portafogli degli italiani. A dimostrarlo non sono solo il crollo dei consumi, ma, in un periodo in cui difficilmente le banche concedono finanziamenti, anche l'aumento della "cessione del quinto". Si tratta di uno strumento che permette a lavoratori dipendenti e pensionati di ottenere denaro (in media 20mila euro da restituire in 6 anni) destinando mensilmente un quinto del proprio stipendio o della propria pensione alla banca che concede il prestiti.

Una pratica che ormai rappresenta il 16,4% del totale dei finanziamenti. Ma il dato che dà maggiormente il polso della situazione italiana è quello secondo cui una fetta significativa del prestito ottenuto serve a coprire debiti precedentementi contratti. "Se il costo del carrello della spesa è salito, negli anni, più dei livelli dell’inflazione", spiega Marco Giorgi di Prestiti.it – il bisogno di liquidità viene sempre più supportato da strumenti di finanziamento sicuri, come la cessione del quinto, che danno agli istituti di credito maggior tranquillità nel rimborso".

Colpisce anche la composizione di chi si affida a questo tipo di finanziamento: a richiederlo sono soprattutto uomini (il 74% del campione contro il 26% delle donne) sopra i 44 anni (tre anni in più rispetto al richiedente tipo di un finanziamento). Crescono anche i pensionati che preferiscono cedere il 20% della propria pensione per avere soldi in tasca subito: ormai rappresentano il 15% del totale.

La maggioranza delle domande, inoltre, viene soprattutto dal Sud Italia, dove salgono gli importi medi richiesti, segno evidente che le difficoltà maggiori e un bisogno più forte di liquidità arrivino

dalle regioni meridionali. Guidano la classifica Calabria e Puglia, dove i finanziamenti sono in media di 22.500 euro, mentre meno in difficoltà è il Trentino-Alto Adige dove si chiede un prestito medio di 16.500 euro. 

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