Ricorreva ieri il trentunesimo anniversario della strage di Capaci, l'attentato firmato Cosa Nostra a causa del quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo: un avvenimento, quello delle stragi di mafia, ricordato anche nel corso della puntata di DiMartedì, e che ha provocato un acceso scontro in studio tra Giorgio Mulè e Alessandro Di Battista.
La lite in diretta
"Trentuno anni fa, intorno a quest'ora, le dieci e mezza", ricorda il portavoce di Forza Italia, "io con le lacrime agli occhi scrivevo uno degli articoli più difficili perché avevano ammazzato un mio amico a Capaci". Chiaro il riferimento al terribile episodio del 23 maggio 1992, quando gli attentatori non esitarono a far saltare in aria un tratto dell'autostrada A29 nei pressi di Capaci pur di levare di mezzo una volta per tutte Giovanni Falcone. Oltre alla morte del giudice, della moglie e di tre agenti della scorta, a causa dell'attentato che scattò alle ore 17:57, vi fu il ferimento di altre 23 persone, tra cui gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza. Un evento indelebile e una macchia nella storia del nostro Paese.
"Tu non c'eri", prosegue Giorgio Mulè rivolgendosi polemicamente all'ex grillino. "Tu che adesso interpreti Borsellino...tu non lo hai conosciuto". "Avevo quattordici anni", tenta di controbattere Di Battista, venendo tuttavia subito bloccato dal suo interlocutore. "Tu non sai che cosa era il garantismo, l'imparzialità di quella persona", prosegue il deputato azzurro, "quindi non ti riempire la bocca delle parole di una persona che non conosci". "Io conosco Salvatore, il fratello, che conosce Paolo meglio di lei", replica stizzito Alessandro Di Battista.
"Senza sapere cosa successe in quegli anni e le tragedie che noi abbiamo dovuto patire", continua Giorgio Mulè senza dare ascolto all'ex grillino. "Ma per favore, ma per favore", insiste Di Battista, che non perde occasione per attaccare ancora una volta l'ex premier,"avevo quattordici anni e quando Berlusconi faceva patti con la mafia non ero nato".
Il portavoce di Forza Italia, affonda ancora: "Tu non sai nulla, non ti permettere di mettere in bocca al giudice Borsellino cose che non sai, non permetterti, non ti devi permettere". Deve intervenire il conduttore Giovanni Floris per tentare di riportare, con grande fatica, la calma nello studio di DiMartedì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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