Roma - «Fuori i fascisti dalla Garbatella!» Ti accolgono così. Senza dialettica, senza confronto civile. Senza rispetto. Ecco cosa ti capita se, a differenza del tuo avversario, ti rimbocchi le maniche e vai casa per casa, strada per strada a chiedere di rinnovare la fiducia nel tuo lavoro di amministratore pubblico. I destini diversi di Alemanno e Marino si chiariscono nell'incidente occorso al primo, ieri pomeriggio nel popolare quartiere della Garbatella. Uno va nella roccaforte dei centri sociali pur di confrontarsi con tutti. L'altro evita ogni situazione rischiosa.
Il sindaco è stato subito aggredito verbalmente da un piccolo gruppo di persone ma non si è sottratto. Nemmeno con chi gli urlava contro e con chi da lontano arrivava al punto di lanciare lattine e bottigliette vuote, tanto che è dovuta intervenire la polizia. Alemanno ha ricevuto poi in serata la solidarietà di tanti. A partire dagli alleati. Ignazio La Russa (FdI) spiega l'accaduto come la paura degli avversari circa la sua rimonta. Ma tutti si stupiscono del silenzio in casa Marino. Nessun segnale di solidarietà, con il chirurgo genovese che si limita a dire in serata: «Non sapevo niente». Molti però individuano nella lobby dei centri sociali (sponsor di Marino, secondo gli esponenti romani del Pdl) la paura che la vittoria di Alemanno possa stroncare il fenomeno delle occupazioni. Marino intanto evita ogni forma di «collisione» con l'avversario e arriva al punto di fingersi in ritardo per non trovarsi nello stesso luogo e allo stesso momento del suo sfidante. La cornice era ieri mattina il mercato di Cesano. L'incontro ovviamente è saltato. Si dovrà aspettare domani sera (su SkyTg24 alle 21) per vedere i due sfidanti affrontarsi direttamente.
Nell'attesa Alemanno si fa in quattro non solo per spiegare il programma ma anche per convincere quella metà dell'elettorato che al primo turno ha evitato di recarsi ai seggi. «Ormai chiunque incontri invece di salutarlo normalmente - spiega il sindaco - gli dico Vai a votare. Chiunque venga eletto, è necessario che poggi il suo mandato su un consenso che non sia minoritario». Ci si mettono poi anche i refusi tipografici a complicare la campagna elettorale. Qualcuno si sarà stupito del titolo di apertura del Foglio dei fogli che esce domenica. «Perché non possiamo votare Alemanno», campeggiava in prima pagina. Giuliano Ferrara ieri ha parlato appunto di refuso. «Doveva essere Perché non possiamo non votare Alemanno, quindi niente fuoco amico contro il sindaco che tornerò a votare». La fuga del suo avversario (considerata «patetica» da Storace su Twitter), obbliga Alemanno a monologhi dove non solo difende il già fatto ma annuncia anche il da farsi. Così come ieri, ospite di Unomattina, ha spiegato la politica in difesa della famiglia. «Grazie al quoziente famigliare - ricorda il sindaco - siamo riusciti a togliere l'Imu sulla prima casa a 376mila famiglie, cui abbiamo anche ridotto la tassa sui rifiuti. Ora azzereremo anche le liste di attesa degli asili nido». Se poi il governo fa passare l'abolizione dell'Imu sulla prima casa, aggiunge, «potremmo utilizzare diversamente quei soldi che avevamo destinato a questo scopo e magari potremmo fare di più proprio per asili nido e scuole».
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