Il «condono» per le multe ai no-vax innesca di nuovo la polemica. Un dibattito già visto durante le fasi più calde dell’emergenza del Covid-19, che oggi torna prepotentemente al centro della scena dopo il provvedimento, inserito nel cosiddetto decreto «Milleproroghe», che annulla le multe per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinazione durante la pandemia. Ad alzare il polverone è il virologo Roberto Burioni, con un post sui social. «Multe tolte ai novax: i vaccini fino alla variante Omicron erano efficaci nel prevenire l'infezione, quindi chi ha scelto di rifiutare un vaccino sicuro ed efficace, oltre a infrangere la legge, ha messo in pericolo la sua salute e quella degli altri in nome della sua ignoranza. Questi i fatti inconfutabili. Il resto è politica, ma quella peggiore», scrive il professore dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano.
Si rifà vivo anche Matteo Bassetti, altro volto noto durante la pandemia, direttore del reparto Malattie Infettive del policlinico San Martino di Genova. «L'Italia è il paese dei condoni, delle regole - giuste o sbagliate che siano - non seguite e degli evasori legalizzati dallo Stato. Un bel messaggio natalizio con emergenze che bussano alla porta, una epidemia in Congo, l'aviaria che bussa e l'influenza che sta per esplodere», commenta l’altro professore. «Cancellare le multe ai no-vax e rimborsarle a chi le ha pagate? Un condono raccattavoti diseducativo e irrispettoso», attacca Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Diversa, però, la posizione di Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. «In questo momento le persone si stanno vaccinando più dell'anno scorso del 25%. Quindi questo che significa? Che le persone quando sono convinte di uno strumento, quando si fidano dello strumento lo fanno. Incorrere nelle sanzioni, incorrere nelle pene, a mio giudizio è un errore perché deresponsabilizza le persone e soprattutto non mette sul piano della scienza il dato vero. Qui si è confusa la scienza con la politica, con la pena. È un errore», dice intervistato su Radio Cusano Campus. Esprime una posizione simile il suo predecessore, in carica durante il periodo Covid, Gianni Rezza. «Non c'è nessuno scandalo per la cancellazione delle multe ai no-vax, comminate nel periodo pandemico. Sono vaccinista convinto, forse con una posizione anticonformista», scrive sui social. «Inutile dire quanto consideri importanti i vaccini, ma quando finisce una guerra c’è sempre un’amnistia», conclude.
Ma a dividersi è anche la politica. «La sinistra, su questo tema, continua a confondere scienza e fede. Gli obblighi surrettizi, statalisti e restrittivi, scientificamente insussistenti, appartengono finalmente al passato», scrivono i parlamentari di FdI componenti della commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid. Per Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, è giusto «chiudere una volta per tutte il contenzioso col passato e annullare multe e sanzioni, penso che sia un segno di pacificazione nazionale». Dal Pd il capogruppo al Senato Francesco Boccia attacca: «Se fai il furbo sei premiato, se sei responsabile paghi». La capogruppo alla Camera Chiara Braga parla di «un governo di cinici e irresponsabili». Per Riccardo Magi, +Europa, «Meloni offende le vittime del Covid».
L’account X di FdI dice a
Burioni di non fare «il bulletto». Il medico risponde: «Per Fratelli d'Italia chi afferma una inoppugnabile verità scientifica, cioè che il vaccino contro il Covid si è dimostrato sicuro ed efficace, è un bulletto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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