C'è un verdetto della Cassazione che può cambiare il caso Ruby

La Suprema Corte ha ridefinito i confini e le differenze tra il reato di concussione e quello di induzione alla concussione

C'è un verdetto della Cassazione che può cambiare il caso Ruby

C'è una sentenza della Cassazione che potrebbe cambiare il destino del caso Ruby. Perché gli ermellini della Suprema Corte hanno ridefinito i confini del reato di concussione e hanno messo dei paletti più rigidi tali ad aiutare le toghe al momento di giudicare se trattasi di concussione o di induzione indebita a dare o promettere utilità. Naturalmente per la prima fattispecie di reato le pene sono molto più severe (fino a dodici anni di galera) rispetto alla seconda (fino a otto anni). Adesso, le Sezioni Unite della Cassazione hanno certificato che la legge Severino ha creato una sorta di zona grigia e sono corse ai ripari. Come? Spiegando che per esserci concussione il pubblico ufficiale deve esercitare una vera e propria "minaccia" che abbia una "carica intimidatoria" tale da mettere il concusso "con le spalle al muro". Per esserci induzione invece la persona da convincere mantiene "più ampi margini decisionali".

Ecco dunque che la vicenda Ruby potrebbe essere giudicata diversamente alla luce di questa sentenza della Cassazione. Silvio Berlusconi è stato condannato a sei anni di carcere per concussione, nonostante la Procura avesse chiesto la condanna per "induzione alla concussione".

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