Un'altra - l'ennesima - apertura a un eventuale Monti bis. Questa volta non arriva dall'esterno, ma dal governo stesso. C'è chi, all'interno dell'esecutivo, sta scaldando i motori: qualcuno tesse trame con leader politici, qualcun altro valuta candidature eccellenti con sponsor di prim'ordine e altri ancora che sondano il terreno per un eventuale bis di Mario Monti a Palazzo Chigi. L'ultimo a ipotizzarlo è stato il sottosegretario Antonio Catricalà, rispondendo ad una domanda, alla Luiss, sul futuro del governo. "Ciascuno di noi sa bene che se il Paese avrà bisogno di noi non potremo tirarci indietro - ha spiegato - ma io sono sicuro che non è possibile che si ripresenti una situazione come quella che ci ha portato al governo".
Il futuro politico del Belpaese rischia di spaccare la politica. Più si avvicinano le elezioni, più i partiti sentono il fiato sul collo. Alleanze, programmi e leadership sono nodi da dipanare al più presto per iniziare una campagna elettorale che, spazzati via gli scandali degli ultimi mesi, riesca a far riguadagnare la fiducia dei propri elettori annientando il diffuso sentimento di anti politica. Un'impresa tutt'altro che facile. Se nel Pdl Silvio Berlusconi è al lavoro per resserenare le tensioni tra le diverse correnti del partiti, nel Pd Pier Luigi Bersani deve fare i conti con l'insurrezione di Matteo Renzi e dei "rottamatori". È senza alcun dubbio il centrosinistra a soffrire maggiormente dei legami con il governo Monti. Se, da una parte, il leader del Sel Nichi Vendola chiede ai vertici di via del Nazareno di prendere le distanze dal Professore, i montiani del piddì vogliono continuità con le riforme messe in campo dall'attuale esecutivo. I centristi, invece, sono sicuramente i main sponsor per un governo che, supportato dalla politica, prenda in prestito numerosi tecnici.
A spingere verso un Monti bis, però, non ci sono soltanto i centristi. Di sicuro a certi euroburocrati di Bruxelles non dispiacerebbe. E anche all'interno dello stesso esecutivo c'è chi ci sta facendo su qualche pensierino peccaminoso. "Noi dobbiamo portare il Paese verso elezioni serene e lasciare il posto di responsabilità a chi sarà eletto", ha detto questa mattina Catricalà intervistato da Lucia Annunziata in occasione di un convegno organizzato dall’università Luiss. Successivamente, ai microfoni di Sky Tg24, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha ulteriormente chiarito il suo pensiero. Alla domanda sull’ipotesi di un "pareggio" elettorale che non consenta una maggioranza chiara, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha fatto notare che "Monti si è già prestato una volta" in un momento difficile del Paese, anche se adesso la linea è dire che ilgoverno ha fatto la sua parte e deve "restituire il Paese alla politica".
"È chiaro che nel caso in cui ci fosse una empasse, che noi non auspichiamo, il presidente potrebbe essere richiamato e a quel punto bisognerà verificare il suo stato d’animo - ha concluso Catricalà - ad ogni modo, la nostra posizione chiara, precisa e univoca è che bisogna restituire il Paese alla politica". Poi, però, vai a guardare dietro le quinte e ti accorgi che non è proprio così...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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