Caivano, don Patriciello attacca Report

Il sacerdote ha preso carta e penna e si è lamentato con Ranucci per il servizio copia-incolla che ha provato a ridicolizzare (inutilmente) il parroco di Caivano, la cui intervista di oltre un’ora è stata ridotta a due minuti

Caivano, don Patriciello attacca Report
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Nun ce vonno sta, dicono a Roma. Quei segugi di Report si sono caracollati a Caivano per fare le pulci al decreto Meloni che ha restituito la periferia alla cittadinanza, strappando il quartiere del Parco Verde - protagonista di una serie di vergognose storiacce di cronaca nera, con bambini violati vittime di altri minori - dalle grinfie della camorra. Con la sua solita tecnica la trasmissione di Sigfrido Ranucci, a pochi giorni dalla visita del capo dello Stato Sergio Mattarella nella chiesa di don Maurizio Patriciello che di questa nuova vita è il primo protagonista, ha provato a sporcare quanto di buono ha fatto l’esecutivo, tanto che oggi lo stesso procuratore di Napoli Nicola Gratteri, durante un’audizione alla commissione parlamentare Antimafia, ha dovuto ammettere i meriti del governo guidato da Giorgia Meloni.

Ma si sa, la narrazione mainstream difficilmente coglie il senso di certe profonde trasformazioni, facendo più attenzione a strumentalizzare piccole zone d’ombra pur di appannare il lavoro della Meloni e di don Patriciello, già inviso - senza motivi apparenti - al guru anticamorra Roberto Saviano, forse per la sola colpa di aver chiamato la Meloni in aiuto. In questi anni il quartiere è stato dimenticato dai segugi del sedicente giornalismo d’inchiesta che oggi provano a mettere in controluce il modello Caivano a caccia di qualche difetto da sbattere in prima serata, adomobrando il sospetto che i mafiosi cacciati dalle palazzine che occupavano illegalmente, si sarebbe risolto in un nulla di fatto perché sarebbero stati solo spostati altrove.

La Meloni farà spallucce, don Patriciello non ce l’ha fatta a farsi sbertucciare da Report. Ha preso carta e penna e si è lamentato con Ranucci per il servizio copia-incolla che ha provato a ridicolizzare (inutilmente) il parroco di Caivano, la cui intervista di oltre un’ora è stata ridotta a due minuti. Peccato che qualche settimana fa, durante un’audizione proprio nella commissione Antimafia presieduta dalla Fdi Chiara Colosimo, il prete anticamorra abbia detto di temere per la sua vita. «Non credi che chiunque potrebbe con questo sistema del taglia-incolla potrebbe fare dire a chiunque tutto e il contrario di tutto?».

Anziché ammettere di aver oltraggiato un’icona anticamorra Ranucci ha risposto risentito a don Patriciello, trattandolo come un parlamentare qualsiasi, buttandola in caciara e chiamando in causa il commissario del governo pur di oltraggiare il coraggioso sacerdote nemico degli amici e di costruirci sopra

l’ennesima inutile polemica politica: «Mi dispiace leggere le tue critiche, è un po’ come noi di Report avessimo la presunzione di spiegarti come si fa messa». E qualcuno ha ancora il coraggio di chiamarlo servizio pubblico.

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