"Credo che non ci sia tempo da perdere". Carlo Calenda non ha dubbi sulla necessità per l'Italia di ritornare al nucleare, un tema attorno al quale ruota una discussione più ideologica che scientifica.
Si tratta di "un argomento molto sentito dai giovani, che ragionano senza preconcetti ideologici", ha detto il segretario di Azione durante la conferenza stampa di presentazione di una legge di iniziativa popolare sul ritorno dell'Italia all'energia nucleare per la quale sono state raccolte 73mila firme in due giorni, il 50% in più di quelle necessarie. Proposta dal titolo ‘Il nucleare nel mix elettrico nazionale ora’ che sarà presto depositata in Senato e che, sin dal primo articolo, prevede che il governo sia delegato ad adottare entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge "nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di promozione delle fonti di energia a bassa emissione di gas climalteranti, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della autorizzazione, realizzazione, esercizio e remunerazione di centrali di produzione di energia elettronucleare, localizzati nel territorio nazionale e per la definizione delle misure di beneficio locale in favore delle popolazioni interessate”.
Calenda, nel presentare la proposta di legge, ha ribadito la sua volontà di collaborare su questo tema con la maggioranza: "Io ho parlato tante volte con Meloni su questo. Noi votiamo i provvedimenti giusti del governo, ma la cosa veramente incredibile per me è l’indisponibilità costante e continua del governo a recepire qualsiasi suggerimento di merito anche quando c’è un accordo di principio. Se il governo non prende questa strada, a un certo punto non avremo più industria manifatturiera”. Calenda, poi, attacca ancora l'esecutivo: “Non si capisce su che cosa è d’accordo il governo. Ogni tanto parlano di fusione nucleare, che è il modo in cui non si fa il nucleare, ogni tanto parlano di piccoli reattori, che le aziende si costruirebbero da sole, una soluzione un po’ avveniristica. Dicono tutto e il contrario di tutto". Il leader di Azione critica le modalità con cui il governo intende affrontare il tema, ossia attraverso una norma quadro a cui seguiranno dopo due anni i decreti attuativi e, poi, passeranno altri anni e non si farà più nulla.
“Questo governo usa la politica del galleggiamento. ‘Io sono favorevole al nucleare’. Ma quando lo fai? A babbo morto. Questo tema va affrontato con serietà”, attacca Calenda. All'evento era presente anche Matteo Hallissey, segretario dei Radicali Italiani, che ha dichiarato: "Serve fare pressione". E ha aggiunto: "Oggi inizia la vera sfida sulla possibilità vera di dibattere su questo argomento”. Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Luigi Einaudi, ha invece evidenziato il "contributo significativo" dato dal suo istituto per la raccolta firme e ha aggiunto: "Sono rimasto sorpreso nel vedere la risposta da parte dei cittadini: il nostro sito in 48 ore è andato in tilt. Abbiamo raggiunto, tutti insieme, il quorum in pochi giorni".
Calenda, a margine della conferenza stampa, ha parlato degli altri temi di giornata e, sulla mancata elezione dei giudici della Corte Costituzionale, ha detto:"Penso che sia abbastanza folle quello che sta accadendo: nel senso che l'accordo di principio su uno schema che Azione aveva proposto, cioè due giudici nominati dal centrodestra, uno dal centrosinistra e uno indipendente, è uno schema accettato da molto tempo". E, poi, ha incalzato: "Stiamo facendo una figura da peracottari. Noi siamo disposti a votare ogni nome di quella rosa perché per noi è un nome valido e perché sono persone di livello, chi più orientate al centrodestra, chi al centrosinistra, chi non orientate, ma sono tutte di livello".
Sul dl Sicurezza, infine, ha ammonito il governo:"La sicurezza si risolve mettendo poliziotti e carabinieri su strada con mezzi e stipendi adeguati. Dico al governo state attenti a pensare che costruendo reati, aumentate la sicurezza: perchè nella storia d'Italia è il contrario, si costruiscono i reati e poi in galera non ci va nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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