La partita è ancora lunga. E visto il prestigio dell'ufficio, c'è da scommetterci, ci saranno sicuramente candidati a sorpresa e magari qualche colpo di scena. Ma i giochi, ormai, sono aperti: entro il prossimo 16 dicembre, lunedì, gli aspiranti all'incarico di procuratore capo di Palermo dovranno presentare apposita domanda al Csm. Che avrà tempo sì per decidere, ma non troppo, visto che l'attuale procuratore capo, Francesco Messineo, scade l'1 agosto prossimo. Corsa alla guida di uno degli uffici giudiziari più caldi d'Italia, si parte. Sono sette, attualmente, gli aspiranti procuratori. E in pole position ci sono i siciliani: il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e quello di Messina, Guido Lo Forte, entrambi anni di lavoro negli uffici del capoluogo siciliano in passato. Ma non solo. Tra i concorrenti spicca anche il nome di Alfredo Morvillo, procuratore di Termini Imerese (Palermo), fratello di Francesca, la moglie di Giovanni Falcone, uccisa col marito nella strage di Capaci il 23 maggio del '92. E in corsa c'è un altro siciliano, Renato Di Natale, attualmente procuratore capo ad Agrigento.
Non sono i soli concorrenti. Hanno già presentato domanda anche Santi Consolo, pg a Catanzaro, Roberto Alfonso, procuratore a Bologna e un altro ex della procura di Palermo, Francesco Lo Voi, ex consigliere al Csm, che attualmente ricopre un incarico a Bruxelles. Un déjà vu, la sfida tra Lari e Lo Forte, che si è già consumata, sei anni fa, per la guida della procura di Caltanissetta. Il primo per anzianità è Lo Forte, già pm del processo Andreotti e aggiunto dell'allora procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli. Secondo Di Natale. Quindi segue l'altro favorito, Lari, ex procuratore aggiunto a Palermo, ora procuratore a Caltanissetta.
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