"Cari telespettatori di La7...". Meloni gela i "salotti radical-chic"

L'ironia del premier che ha smontato quasi due anni di propaganda portata avanti dai programmi di La7 non è piaciuta a Formigli, convinto che "mezzo Paese" corrisponda 900mila di italiani che guardano il suo programma

LaPresse/Uff. Stampa Palazzo Chigi/Filippo Attili
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"Cari telespettatori de La7, è da un po' che non ci si vede". Inizia così il messaggio di Giorgia Meloni trasmesso su La7 per la ripartizione degli spazi di comunicazione politica in vista delle elezioni europee. Il presidente di Fratelli d'Italia, in piena campagna elettorale in vista delle elezioni che si terranno tra due settimane, ha voluto fare un videomessaggio "personalizzato" piuttosto ironico, scherzando sull'evidente e ampio schieramento d'opposizione della televisione di Urbano Cairo. "Spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell'economia, dell'isolamento dell'Italia a livello internazionale", dice ancora il premier, mettendo in evidenza tutti gli allarmi che gli opinioni, i giornalisti e i conduttori de La7 lanciano fin dalla campagna elettorale del 2022 che, puntualmente, si sono rivelati infondati.

Veicolare un messaggio serio e importante tramite l'ironia non è un esercizio comune nella politica, soprattutto quella italiana, dove ci si prende troppo sul serio. Ma Meloni nel breve messaggio ha voluto sottolinea che "mentre molti discutevano di questi fantasmi noi lavoravamo senza sosta per migliorare le condizioni dell'Italia. Così oggi, pur in una situazione difficile, l'Italia è finalmente tornata a crescere più della media europea. È cresciuto l'export, è sceso lo spread e la Borsa Italiana nel 2023 è stata la migliore in Europa", dice Meloni, snocciolando dati incontrovertibili che nemmeno i più accaniti contestatori da salotto possono negare.

Ma soprattutto, aggiunge il premier, "abbiamo toccato il tasso di occupazione più alto di sempre. Aumentano i contratti stabili, aumenta l'occupazione femminile, diminuisce il rischio di povertà e dopo tre anni i salari sono tornati a crescere più dell'inflazione", prosegue Meloni con un ritmo di parlata molto elevato per stare nei tempi previsti dalla legge sulla par condicio per i messaggi elettorali. Questa è solo una base di partenza per fare sempre meglio, aggiunge Meloni, ma intanto i cittadini possono già dire se si tratta di un buon inizio o meno con le elezioni dell'8 e 9 giugno, quando, punge il premier, "non sono i salotti radical chic a parlare ma il popolo e quello del popolo, da sempre, è l'unico giudizio che ci interessa".

Ma l'ironia, appunto, non è per tutti e Corrado Formigli, sentendosi punto sul vivo, non ha perso tempo a replicare al premier. "Sbeffeggia e insulta milioni di italiani che guardano la nostra rete. La premier di mezzo Paese che dichiara guerra all’altra metà", dice il conduttore, che evidentemente nella fretta di replicare non ha ben capito il senso del messaggio del premier ma, soprattutto, continua a portare avanti la teoria secondo la quale Meloni sarebbe il premier solo di metà del Paese. Per altro, considera "mezzo Paese" meno di un milione di persone che guardano il suo programma.

Ma soprattutto, così facendo, Formigli conferma la tesi di chi sostiene che ci sia un gruppetto di pseudo-intellettuali e giornalisti che ancora non hanno digerito la vittoria del 2023. Gli stessi che fanno comunella nei salotti televisivi, senza contraddittori, a dirsi quanto sono bravi e belli loro e cattivi gli altri, senza rendersi conto del mondo che gira attorno a loro.

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