La carta geografica europea: per gli americani è un enigma il sondaggio

L'unica nazione individuata con esattezza è l'Italia. Ma noi non possiamo fare i maestri: 9 su 10 non sanno dov'è Potenza

La carta geografica europea: per gli americani è un enigma il sondaggio

Andiamoci piano, noi italiani, a criticare l'ignoranza geografica degli americani. Provate infatti a chiedere a un connazionale dove si trova Potenza. Il 90% vi risponderà «in Calabria» (confondendo Potenza con Cosenza), il 9% risponderà genericamente «al Sud» e solo l'1% azzeccherà la risposta (ma solo perché originario della Basilicata).
Detto questo, passiamo ad analizzare il deficit da cartina geografica della middle class statunitense che mostra di sapere poco o nulla dell'esatta collocazione dei paesi del Vecchio continente. Dagli Usa arriva però una notizia confortante: tutti gli americani sanno dov'è l'Italia. Una competenza che potrebbe ritorcersi contro di noi solo in caso di bombardamenti sul Bel Paese da parte della U.S. Air Force. Nessun rischio «bellico», invece, per paesi dell'Est Europa. La maggior parte degli americani consultati nel sondaggio dimostrano infatti di non avere la minima idea dei nomi e della corretta posizione degli Stati compresi tra Germania e Russia. In mancanza di un Atlante, queste nazioni sono diventate: «la terra delle pellicce», «la patria di Borat», «il paese di Dracula», «destinazioni low-cost per le vacanze», «ex comunisti» e via così metaforicando. Anche in corrispondenza dell'Italia qualche simpaticone a stelle e strisce ha scritto «pasta», «pizza», «mandolino» o «mafia». Ma questa, si sa, sarà sempre la nostra condanna a vita. Del resto i luoghi comuni sono geograficamente trasversali: del resto, noi italiani, non immaginiamo sempre i tedeschi ubriachi di birra e ruttanti? o i sovietici sempre col colbacco e strafatti di vodka? E allora, di cosa ci lamentiamo?
In Italia lo studio della Geografia è poco più di un optional. Domanda, scoraggiato, un professore di Geografia alla stampa.it (rubrica «L'editoriale dei lettori»): «Per un paese come il nostro che resta una delle prime dieci economie mondiali non è controproducente non valorizzare l'insegnamento della Geografia (soprattutto Economica) nelle Superiori?. Nei licei, da dove generalmente esce la classe dirigente, praticamente questa materia non esiste».
Ma torniamo agli americani e al punto grande punto interrogativo davanti al mappamondo. In un certo senso sono recidivi. Nel 2006 anno fa venne fuori un'altra ricerca che li prendeva in giro non poco: «Non sono bastati tre anni di guerra e oltre 2.400 vittime tra i soldati Usa, né le polemiche quotidiane sull'andamento delle operazioni militari nel Golfo: a tutt'oggi il 63% dei giovani americani non ha idea di dove si trovi l'Iraq», sentenziava uno studio del National Geographic condotta su 510 intervistati, tutti giovani tra i 18 e i 24 anni.
Ma non si tratta solo dell'Iraq perché la stessa ignoranza geografica colpisce anche altre nazioni nel mondo: quelle di cui si parla continuamente in televisione o sui giornali. Un esempio? Nonostante le cronache sui massacri nel Darfur, i giovani non hanno imparato dov'è il Sudan, tanto che oltre la metà ignora che si trovi in Africa, mentre il 20% lo situa in Asia e il 10% in Europa.
Le cose non vanno meglio dentro i confini americani. Basta considerare che - come riportato da repubblica.it - il 50% degli intervistati non sa «localizzare» lo Stato di New York. Anche sul fronte «numero degli abitanti» poche idee ma confuse: il 30% ritiene la popolazione Usa sia tra uno e due miliardi, quando in realtà sono 300 milioni. Il 74% pensa che l'inglese sia la lingua più parlata nel mondo, invece del cinese. Severo il giudizio del National Geographic che definisce «allarmante» l'ignoranza dei giovani americani in geografia, ed esprime preoccupazione per le conseguenze e per il progressivo declino della materia nelle scuole. «Eppure la conoscenza geografica è ciò che ci permette di legare persone, luoghi ed eventi, è così che diamo senso al mondo», sentenzia John Fahey, ricercatore del National Geographic.
Ma, invece di fare i maestrini con gli americani, pensiamo alla nostra di geografobia. Un'altra testimonianza probante? la lettera inviata da un lettore di Beppe Severgnini per la sua rubrica Italians: «Caro Beppe, ultimamente mi sono trovato ad osservare, e quindi ad approfondire, un curioso fenomeno che ho scoperto essere molto diffuso: l'ignoranza geografica tra gli italiani (...). Per l'Europa vige la confusione più totale; quasi nessuno sa quali sono le nazioni dell'UE, e sintetizzando si può così riassumere: 1) gli Stati vengono continuamente confusi tra loro, la Slovenia con la Slovacchia, la Lettonia con l'Estonia, la Finlandia con la Svezia, etc, e non parliamo delle capitali o altre città.

2) Alcune nazioni sembrano addirittura mai sentite, altre riesumate (tipo la Cecoslovacchia, che un enorme numero di persone continua a credere esista). 3) Altri trovano soluzioni esilaranti inglobando tutto l'Est in "Russia". Si badi bene che parlo esclusivamente di persone diplomate o laureate».
Non avevamo dubbi.

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