Casini e Fini stakanov? Guarda da che sdraio arriva la predica...

I due leader di Udc e Fli si dicono pronti a lavorare anche in agosto ma la storia più recente non depone a loro favore

Casini e Fini stakanov? Guarda da che sdraio arriva la predica...

L’ultima scommessa poli­tica di Pier Ferdinando Casini è vincere il pre­mio Stakanov. Oltretutto non è so­lo in questa impresa, lo segue co­me sempre il delfino Gianfranco Fini. Tutto passa da un botta e ri­sposta di Cicchitto con il ministro Giarda, sul fatto di lavorare fino ad agosto inoltrato. Il capogrup­po dei deputati del Pdl ora spiega che scherzava sulla voglia di ferie che, con il caldo, assale tutti gli ita­liani. Casini invece, che negli ulti­mi tempi ci tiene ad apparire più sobrio e serioso dei tecnici, a di­spetto dell’abbronzatura già pro­nunciata, si è alzato, come se in vi­ta sua non avesse mai fatto altro che lavorare, per precisare che lui e quelli come lui staranno al chio­do tutto il mese. «Altro che vacan­ze!- ha scritto su Twitter- Per me si può rimanere alla Camera anche a Ferragosto!». Camera d’albergo forse intendeva dire. Ma al di là del gioco degli equivoci da che sdraio arriva la predica di un si­gnore che ha passato lunghe esta­ti a fare il sirenetto sulle spiagge dove i fotografi vanno a pesca di vip ora, superati i cinquanta, si ve­sta da sgobbone. Non sembra cre­dibile.

L’abbronzato Casini può avere molti pregi, ma non riusciamo a immaginarlo come un forzato del lavoro, che al massimo si concede una lampada ogni tanto, giusto per darsi un po’ di colore prima del suo appuntamento fisso dalla sua amica Lilli Gruber. E neppure i suoi colleghi danno questa im­pressione. In fondo un parlamen­tare, quando va bene, lavora tre giorni a settimana. Da cosa nasce questo sforzo titanico di notti in­sonni a fare leggi a Ferragosto e dintorni? Il senso è chiaro. Casini soffre il mal di casta. Come è già successo con la prima Repubblica si smarca, e maschera, per rifarsi una verginità. Indossa il loden dei professori e snocciola predicozzi da uomo che non deve chiedere mai. Su Facebook scrive che i poli­tici devono firmare una mozione unitaria a sostegno della politica europea di Monti. «Chi non vorrà rispondere a questa domanda si assumerà una grande responsabi­lità verso il Paese». Eccolo, quin­di, con il dito alzato a ricordare da primo della classe i doveri della politica. Certo che se poi uno pas­sa la vita a scrivere su Twitter e su Facebook qualche dubbio sulla sua produttività viene. Ma non fa nulla. L’importante per il novello Stakanov è crearsi il mito del politi­co che non sente fatica, non pensa al piacere ed è tutto dovere.

Al suo fianco c’è, appunto, Fini, in veste di sobrio presidente della Camera. Anche lui precisa: «Lavo­reremo tutto agosto se serve. An­che di notte ».

Questo non deve es­sere lo stesso Gianfranco che ha passato la scorsa estate sommer­so, nel senso di fare immersioni in «tutti i mari e in tutti i laghi», come cantavano a Sanremo. Ormai in fondo abbiamo visto tutto. Perfi­no la coppia più bella del mondo, Pier e Gianfry, pronti a cantare: chi non lavora non fa l’amore.

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