Maurizio Landini fa causa a Maurizio Landini. La sinistra, sia quella politica che quella sindacale, prima o poi finisce sempre in un cortocircuito a causa dell'incoerenza che ne sta contraddistinguendo l'azione da ormai molti anni a questa parte. L'ultimo scivolone del segretario della Cgil riguarda il famoso salario minimo. Un cavallo di battaglia che unisce Pd e Cgil, anche in nome del quale è stata chiamata la "rivolta sociale" da parte di Landini. Tutto lineare, se non fosse che lo stesso segretario che oggi da il barricadero contro il governo Meloni, è lo stesso che ha avvallato contratti a 5 euro l'ora per i vigilantes. E messo con le spalle al muro da Annalisa Bruchi nel corso di Restart non gli è rimasto altro da fare che balbettare e abbozzare una timida difesa.
Facendo un passo indietro, esattamente un anno fa, a novembre 2023, il Giornale ha condotto un'inchiesta svelando l'esistenza di 22 contratti nazionali sottoscritti pure dalla Cgil che prevedono paghe ben inferiori ai 9 euro per i quali oggi si batte il sindacato. Tra questi, appunto, c'è il contratto nazionale per la vigilanza privata e servizi fiduciari che, appunto, prevede una paga a 5 euro l'ora. "Come mai avete firmato contratti a cinque euro l’ora alla categoria dei vigilantes, la sicurezza privata?", ha incalzato pochi giorni fa Bruchi, giornalista che ha messo Landini davanti alla verità senza che il sindacalista potesse svicolare. "Abbiamo già aperto un’altra trattativa…", è la replica del sindacalista. "Ma li avete firmati o non li avete firmati ‘sti contratti? Un sindacato che firma a cinque euro l’ora non si può sentire", incalza Bruchi.
Landini risponde in modo affermativo, conferma che la Cgil ha avvallato quel tipo di contratto per poi aggiungere: "Accordi a cinque-sei euro sono incostituzionali". E allora, perché il sindacato che lui guida li ha firmati? L'impasse di Landini è totale, si percepisce il suo imbarazzo nel capire in quale vicolo cieco si è infilato con le sue risposte. "Quindi scenderete in piazza?", prosegue Bruchi, percependo la difficoltà nel sindacalista e andando a battere sul nervo scoperto. Ma Landini ha ben altri progetti per questi contratti: "No, andremo nei tribunali".
Le piazze, quasi una al giorno fino a Natale, quando anche i manifestanti andranno in vacanza probabilmente, sono già state convocate per altro ma l'idea di andare in tribunale contro un contratto firmato dalla Cgil è l'ultimo atto di un cortocircuito totale. "Allora vi fate causa da soli?", chiosa Bruchi.
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