"Che tu sia maledetto". Saviano senza freni contro Musk

Lo scrittore si scaglia contro il patron di Tesla e il suo presunto saluto romano: "Che tu sia maledetto, lascia intravedere mostruosità politiche"

Roberto Saviano
Roberto Saviano
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La crisi isterica della sinistra anti-Trump è appena iniziata. Il nuovo presidente degli Stati Uniti non ha fatto in tempo a finire il suo discorso di insediamento, che i migliori cervelli della sinistra mediatica erano già al lavoro per avvertire i loro lettori. Ma a finire nel tritacarne mediatico italiano c’è anche l’amministratore delegato di Tesla e proprietario di X, Elon Musk. Il quale, più o meno maliziosamente, viene definito il “presidente ombra” dai giornali progressisti italiani. Tra gli indignati della gauche non poteva mancare Roberto Saviano che, sul suo profilo social ufficiale, ha pensato bene di insultare e maledire l’imprenditore sudafricano neutralizzato statunitense.

Nessun errore di battitura, la maledizione arriva veramente. “Che tu sia maledetto Musk”, incalza Saviano dal suo profilo Instagram. L’occasione è il video, diventato virale nelle ultime ore, che mostra Musk esibirsi in un presunto saluto romano dopo la cerimonia di insediamento di Trump. Un episodio già smentito dallo stesso referente italiano di Musk, Andrea Stroppa, che commentando il gesto ha spiegato: "Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo 'Voglio darti il mio cuore', ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono". Insomma, un modo per esibire tutto il suo affetto nei confronti dei supporter intenti ad ascoltarlo.

Una ricostruzione che, evidentemente, Saviano non ha preso in considerazione."La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto”, esordisce lo scrittore. Poi, a stretto giro, il racconto si fa sempre più cupo:Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica”. Da qui le domande che assilano Saviano:“Prima di cadere peró quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia?”. Infine, un classico della sinistra italiana: l’allarme autoritarismo.

“La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre”, conclude pessimista Saviano.

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