"Che volete da me?". Lo sfogo della Concia dopo le polemiche

L'ex deputata dem torna sulle polemiche legate al progetto ministeriale del quale avrebbe dovuto far parte. "Mi era stato chiesto di dare una mano al Paese. Era a titolo gratuito"

"Che volete da me?". Lo sfogo della Concia dopo le polemiche
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Dopo le critiche, le tensioni e la repentina revoca di quell'incarico per il progetto "Educazione alle relazioni", Anna Paola Concia si sfoga. "Che volete da me?". L'ex deputata Pd lo fa sui social network, con un messaggio probabilmente riferito a quanti ancora continuano a chiamarla in causa in modo polemico. Già, perché la presenza dell'attivista Lgbt tra i coordinatori di un'iniziativa ministeriale aveva scatenato fibrillazioni politiche, con la conseguente decisione del ministro Giuseppe Valditara di far proseguire il progetto ma senza più figure garanti. Ora, a distanza di giorni, la curatrice di Didacta Italia (importante appuntamento fiersitico sul mondo della scuola) è tornata sull'argomento.

"Non vi è bastato che me ne sono andata a vivere in un altro Paese dieci anni fa? Non vi è bastato che ho deciso di non fare più politica, senza strappi, serenamente, prendendo una decisone personale perché mi occupo a tempo pieno di Fiera Didacta Italia e sono felice? Che volete da me?", ha tuonato Anna Paola Concia sui social, mostrando tutto il proprio disappunto per il clima creatosi attorno alla sua presenza. "Mi era stato chiesto di dare una mano al Paese. Era a titolo gratuito", ha tenuto a precisare l'ex deputata, rispondendo a un utente che aveva reagito a quelle sue considerazioni.

Nei giorni scorsi, quando ancora i carboni della polemica erano particolarmente ardenti, l'ex parlamentare dem si era espressa così su La7: "Io sono criticata solo per la mia biografia, perché nessuno conosce il progetto e sa cosa prevede. Valditara mi ha chiamato perché è un anno che lavoriamo insieme e ho lavorato con tutti i sette ministri che si sono susseguiti da quando organizzo Didacta Italia, dal 2017. Io faccio la manager, non sono una formatrice". Parole pronunciate quasi a voler rassicurare quanti, come l'Onlus Pro Vita e Famiglia, temevano che la sua presenza potesse avere un'influenza politica o ideologica sugli indirizzi del progetto.

Concia aveva anche puntato il dito contro le "polemiche da ambienti massimalisti della destra e della sinistra". E il presidente del Senato Ignazio La Russa, pur non entrando in alcun modo nel merito della contesa, aveva espresso solidarietà nei suoi confronti. "Conosco da anni Paola e nei suoi confronti ho sempre avuto rispetto e amicizia. È intelligente e aperta. Mesi fa è anche venuta a trovarmi in Senato.

Poi su questi temi io sono stato sempre il più aperto di tutti nella destra. Trovo che l'onorevole Concia abbia subito attacchi del tutto ingiustificati", aveva affermato la seconda carica dello Stato.

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