"Mi chiamo Alessandra Todde, ho 53 anni, sono sarda". Inizia così la presentazione, un po' datata, di Alessandra Todde sul sito del Movimento 5 stelle. Oggi di anni ne ha 55, saranno 56 a febbraio, e da marzo 2024 è a capo del Consiglio regionale della Sardegna. Classe 1969, tra il 2021 e il 2022 è stata viceministro dell'Economia del governo di Mario Draghi. Ha conseguito una laurea magistrale in Informatica e in Ingegneria informatica rilasciata dall'Università di Pisa e ha lavorato all'estero per diversi anni, tra l'Europa e gli Stati Uniti. I suoi campi applicativi lavorativi principali sono stati l'energia e l'evoluzione digitale.
Ha coperto importati ruoli manageriali, tra cui quello in Olidata tra il 2018 e il 2019 e nel 2018 è stata anche nominata tra le Inspiring Fifty italiane. Ha lasciato il suo ruolo manageriale per scendere il politica e nel 2019 si è presentata alle elezioni Europee sotto le insegne del Movimento 5 stelle come capolista nella circoscrizione Italia insulare. Fu scelta personalmente da Luigi Di Maio ma, nonostante la posizione di vantaggio, non venne eletta. Tuttavia, il M5s di allora, già a guida implicita di Conte, al quale lei è particolarmente fedele, l'ha prese sotto la sua ala prottetrice e così a settembre di quello stesso anno, dopo il primo rimpasto, venne nominata dal Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato al ministero dello sviluppo Economico. L'insediamento avvenne il 16 settembre e andà così a prendere posto nello staff dell'allora ministro Stefano Patuanelli, anche lui in quota M5s.
Già nel 2021 ottenne un avanzamento e con l'insediamento del governo di Mario Draghi venne assegnata alla vicepresidenza di quello stesso ministero in coppia con Gilberto Pichetto Fratin. È rimasta in questo ruolo fino all'insediamento dell'attuale governo, il 22 ottobre 2022 e nel frattempo, con le elezioni che hanno poi incoronato Giorgia Meloni, è riuscita a ottenere un seggio in parlamento alla Camera dei deputati. Ha lasciato quel posto quando è stata eletta presidente della Regione Sardegna, fortemente voluta da Giuseppe Conte e proclamata il 20 marzo. È la prima donna a guidare la regione insulare. La sua vittoria, incontestabile, è però avvenuta con uno scarto davvero ridotto, di poco più di 3mila voti.
Oggi, il Collegio regionale di garanzia elettorale, che ha sede nella Corte d'Appello di Cagliari, l'ha dichiarata decaduta dalla carica di consigliere regionale e, di conseguenza, da quella di presidente. Le viene contestata la rendicontazione di 90.629euro di spese elettorali. Sono state infatti rilevate alcune inadempienze che hanno portato all'emissione di un'ordinanza ingiunzione al consiglio regionale, a cui ora spetterà la decisione finale.
"Impugnerò nelle sedi opportune, totale fiducia in magistratura. Continua il mio lavoro nell'interesse del popolo sardo", è stato il suo commento. Lo staff del presidente fa sapere che esiste una memoria difensiva già pronta che chiarirà ogni aspetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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