Quante ne abbiamo viste quest'anno! È quasi impossibile tirare le somme: il bis di Sergio Mattarella al Quirinale; la guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica, che hanno letteralmente gonfiato i costi di tutto e svuotato i nostro portafogli; la fine degli inutili (e pericolosi) allarmismi dell'ormai ex ministro Roberto Speranza e delle viro-star sul Covid-19. E ancora: la caduta di Mario Draghi, il risultato storico di Fratelli d'Italia e il primo governo guidato da una donna, la sempre verde emergenza immigrazione. A ripercorrerli tutti c'è da far notte. Per questo abbiamo pensato a un Podio in edizione speciale che premi (si fa per dire) i tre peggiori del 2022.
Partiamo, come è nostra consuetudine, dal gradino più basso. La medaglia di bronzo va al "Giuseppi" nazionale. Una legislatura, tre matrimoni e tre divorzi: prima con la Lega di Matteo Salvini, poi con il Partito democratico a guida Nicola Zingaretti e, infine, con tutti quanti (tranne Fratelli d'Italia) a sostegno di Mario Draghi. Che trasformismo! E poi, in campagna elettorale, l'ultima magia: da avvocato del popolo a sobillatore del popolo. In Aula Giuseppe Conte faceva il pacifinto votando contro gli aiuti militari all'Ucraina, poi in spiazza agitava l'odio sociale contro Giorgia Meloni. Cosa non si è disposti a fare per un pugno di voti in più? Non c'è che dire: un vero furbetto! Tutto fumo negli occhi, per carità, ma bisogna ammettere che il gioco di prestigio gli è riuscito. Soprattutto tra i percettori del reddito di cittadinanza.
Ma non fatevi meravigliare. Conte, l'avvocato prestato alla politica, ha imparato dai migliori: i Cinque Stelle. Guardate Luigi Di Maio: sentito puzza di bruciato, si è inventato un partito che valeva lo zero virgola; è riuscito a convincere Enrico Letta a dargli un posticino in lista sotto l'ombrello del Partito democratico; e, dopo essere stato trombato dagli italiani, ora rischia pure di prendersi un mega incarico in Europa. Strabiliante!
E veniamo alla medaglia d'argento. Non può che andare a Enrico Letta. Poveretto: quest'anno le ha sbagliate davvero tutte. Quando poteva far fuori i Cinque Stelle dal governo, ha preferito incaponirsi contro il centrodestra. Poi Draghi ci ha messo del suo ed è venuto giù tutto. Quindi la campagna elettorale: la peggiore di sempre! A braccetto con Verdi e Sinistra Italiana, si è fatto spernacchiare da Conte con cui ha cercato fino all'ultimo di stringere un'alleanza. E, poi, tutti quegli allarmismi: "La destra restaurerà il fascismo"; "La destra spaccherà l'Unione europea"; "La destra devasterà il sistema Italia"; "La destra calpesterà i diritti umani". Peccato che si è rivelato una specie di Nostradamus al contrario. Non ne ha azzeccata una. Infatti gli elettori del Pd lo hanno sonoramente punito. E lui, coda tra le gambe, ha lasciato il Nazareno in un caos completo.
E arriviamo al primo posto! I peggiori di quest'anno sono sicuramente i radical chic. Quelli che "se vince la Meloni me ne vado dall'Italia". Elodie, la Murgia con i suoi schwa, Saviano con il suo diritto a insultare, tanto per citare i più agguerriti.
Dopo un anno così gli italiani ne avranno sicuramente tasche piene di certi moralisti. Che poi, questa sinistra ha davvero poco di che fare la morale. Non fosse altro per come è andata a finire con l'idolo Aboubakar Soumahoro o con le mazzette dal Qatar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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