Caro Gino,
è un clima che ricorda molto, come tu fai notare, quello degli anni in cui si impose il partito fascista attraverso una violenza sistematica. Ma mi rammenta altresì i cosiddetti e più recenti «Anni di Piombo», periodo pesante e cupo che io ho vissuto in prima linea da cronista, si campava nella paura costante di essere picchiati soltanto perché in edicola si acquistava un certo quotidiano o solo perché sospettati di non essere di sinistra. Si rischiava persino la vita. C'è insito, e questo è innegabile, nella sinistra il germe dell'intolleranza, intolleranza che tracima nella ferocia, nell'odio, nella sopraffazione fisica, nonostante - e questo è un vero e proprio paradosso - siano i sedicenti democratici a tacciare esponenti ed elettori di centrodestra di fascismo, razzismo, eccetera. Abbiamo sentito sabato, da Milano, la segretaria del Pd, Elly Schlein, accusare la premier Giorgia Meloni di avere cancellato la libertà dei cittadini. Non si capisce a quali libertà Schlein si riferisse, nemmeno lo ha spiegato, dato che a questa signora basta ripetere frasi fatte per tentare di fornire la vaga sensazione (o illusione) di stare guidando una opposizione attiva e credibile. Ad ogni modo, sempre a Milano, un gruppo di sedicenti antifascisti, contestatori di Matteo Salvini e del generale Vannacci, ha tentato di assaltare il palco della Lega, sito in Piazza Duomo, cosa che non è avvenuta grazie all'intervento pronto delle forze di polizia. I fatti di violenza, guarda caso, riguardano sempre gente di sinistra in qualità di autrice e gente di destra in qualità di vittima. Quel povero ragazzo pestato in autogrill, mentre si fa i fatti suoi e si reca al bagno, ha avuto la colpa imperdonabile di indossare una riconoscibile maglietta con il simbolo di Fratelli d'Italia. E per questo motivo è stato preso di mira da uno di quegli individui che conosciamo ormai fin troppo bene. Chi sono? Sono i pacifisti, quelli che sfilano per la pace e aizzano odio contro gli ebrei, quelli che puntano il dito contro il governo parlando di censura e poi si armano per impedire un comizio politico degli antagonisti, sono i democratici, quelli che sono disposti ad ascoltarti purché tu esponga il loro pensiero e non il tuo, sono gli antifascisti, i quali pure si servono di metodi squadristi per silenziare coloro che considerano nemici. Ci fanno lezioni di democrazia ma con le loro azioni la umiliano e la mortificano e la insultano. Non voglio apparire esagerato, ma io credo che di individui siffatti abbiamo ragione di temere a causa della loro insofferenza nei confronti della libertà.
Vorrei domandare ad Elly Schlein: chi davvero cancella la libertà?
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