Ci vedi da falco o da cane? A ciascuno il suo (occhio)

Solo chi la perde può capire quale straordinario ausilio per la vita sia la vista. In natura, dove sopravvive chi meglio si adatta all'ambiente, una buona visione fa la differenza tra la vita e la morte. Un falco miope o una tigre con il glaucoma non sono sfortunati, sono morti, perché la capacità di predare dipende in gran parte dalla funzionalità visiva.
Già, ma come vedono gli animali, rispetto all'uomo? Premesso che tutti gli animali hanno cellule sensibili alla luce è sbagliato pretendere che, se un animale ha una visione diversa dalla nostra, ci veda meglio o peggio. Vede semplicemente al meglio rispetto all'ambiente in cui vive.
Oggi possiamo sapere, con buona approssimazione, che il nostro cane, da vicino, vede in modo sfocato e, quanto a colori, i suoi occhi sono un po' come quelli di un daltonico che percepisce bene giallo, blu e grigio ma non verde e rosso. Vede meglio di noi se la luce è fioca.
Anche il nostro gatto, da vicino, non se la cava bene, ma da lontano e nella notte oscura, ha un'acuità visiva otto volte superiore alla nostra, oltre ad avere un campo visivo più ampio che, assieme alla mobilità della testa, gli permette di avere sempre tutto «sotto controllo». Dietro alla retina ha una specie di specchio (tapetum lucidum) che, assieme alla mirabolante capacità di aprirsi e chiudersi della pupilla, gli dona una vista superba. Vive però in un mondo di colori sbiaditi dove dominano il blu e il verde. Le scimmie a noi simili, hanno un apparato visivo altrettanto simile al nostro, ma esistono scimmie notturne che vedono in bianco e nero. Del resto, a che gli serve il colore di notte?
Molti insetti vedono i colori, ma in un modo «glaciale», basato sulla luce ultravioletta. Quello che è straordinario è il numero di singole immagini che vedono. È come se noi vedessimo una scena alla moviola. Ecco perché non riusciamo a prendere una mosca.
Il cavallo vede a 350° (l'uomo a 200) ed è il mammifero terrestre con il più largo campo visivo, quindi non penate di fregarlo. Vi vede dappertutto (tranne fronte e coda). Vive anche lui in un mondo di blu e verde.
Il falco notoriamente ha una vista… appunto, da aquila. Molti rapaci possiedono nella parte centrale dell'occhio un'area dove i fotorecettori sono molto concentrati e consentono ingrandimenti due volte e mezzo superiori rispetto all'uomo. I rapaci notturni invece fanno più affidamento tanto sull'udito quanto sulla vista, per cacciare la preda.
Il piccione e tutti gli uccelli migratori hanno la straordinaria capacità di «vedere» il campo magnetico terrestre e su di esso basarsi per volare nella notte più buia in mezzo alla tempesta.


Assolutamente straordinaria la vista di alcuni serpenti (boa, pitoni, crotali ecc.) che, grazie a uno speciale organo termosensibile, sono in grado di «vedere» al buio il calore della preda.
Alla fine dunque, ogni specie ha la vista che ha meritato.

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