L'Anpi vuole dettare le condizioni. A Schio, in Veneto, l'associazione partigiani si è mobilitata in vista delle prossime elezioni amministrative per chiedere ai candidati di recepire alcune indicazioni elaborate in un documento di quattro pagine. Tra le richieste sottoposte ai pretendenti alla poltrona di sindaco, quella che prevede l'introduzione della clausola antifascista per chi richiede l'utilizzo di spazi comunali per eventi o iniziative. Nell'elenco dei desiderata, anche l'installazione di pietre d'inciampo per ricordare alcuni martiri della Resistenza e un censimento per garantire la manutenzione e la valorizzazione di targhe e monumenti.
Le sezioni Anpi di Schio/Poleo e Magrè hanno presentato loro istanze ai candidati sindaco Cristiano Eberle e Cristina Marigo, ma hanno scelto di non estendere l'invito ad Alex Cioni, che corre per Fratelli d'Italia. Una decisione venata di ideologia, le cui motivazioni sono state esplicitate dalla stessa associazione. "È una scelta voluta in relazione alle sue posizioni, in antitesi con le nostre. Il dialogo si fa se entrambe le parti sono disponibili. Noi ci riferiamo alla Costituzione e alla democrazia, non può esserci confronto con chi si definisce antidemocratico", hanno fatto sapere dall'Anpi, come riporta Il Giornale di Vicenza. La replica del candidato meloniano a Schio non si è fatta attendere.
"Quelli dell'Anpi devono usarmi la cortesia di ricordarmi quando mi sarei definito antidemocratico. È evidente che sono loro a considerami tale ma quando non si ha la cortesia di invitare uno dei tre candidati a sindaco della città che si misurano alle elezioni comunali, in rappresentanza fra l’altro del primo partito nazionale e della città, diviene naturale chiedersi con quale credibilità costoro si ergono a paladini della democrazia", ha commentato Cioni. E ancora: "Credo che la clausola antifascista per usare spazi pubblici sia incostituzionale, la Costituzione prevede la possibilità di non prendere posizione, qualsiasi essa sia". E in effetti non si comprende il motivo di una disposizione supplementare rispetto alle norme già in vigore, che garantiscono da sole i diritti di tutti.
Nelle scorse settimane, un'analoga clausola era stata approvata a Vicenza tra le proteste del centrodestra, che già in passato - nel corso di una precedente amministrazione - aveva abolito la suddetta regola, ritenuta "ideologica". "Chi chiede l'utilizzo delle sale comunali deve sottoscrivere l'impegno di rifarsi al carattere antifascista della costituzione", pretende ora l'Anpi anche nella cittadina in provincia di Vicenza, con la richiesta di "non vedere più nostalgici neofascisti" per le commemorazioni dell'eccidio di Schio.
E mentre i partigiani negano un confronto con chi ritengono distante da sé, il candidato di Fratelli d'Italia Cioni usa
parole di apertura. "Il sindaco deve confrontarsi con tutti, anche con realtà non vicine, quindi non avrei nessun problema a dialogare con Anpi", dice, in riferimento a una sua eventuale elezione alla guida di Schio.
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