Dopo la quinta fumata nera alla Camera per l’elezione del presidente della Repubblica, la sesta votazione ha eletto il nuovo presidente della Repubblica. Si tratta di Giorgio Napolitano che ha ottenuto 738 voti, superando abbondantemente la soglia fatidica dei 504 voti. Quando Napolitano ha raggiunto i 497 voti è partito un lungo applauso in Aula e gran parte dei parlamentari si è alzata in piedi. I parlamentari del M5S sono rimasti invece seduti al loro posto.
"Ora tutti facciano loro dovere istituzionale, mi auspico tutti sapranno onorare subito loro doveri. In questa fase difficile per il Paese tutti onorino i loro doveri con l'obiettivo di rafforzare le istituzioni repubblicane. Preciserò come intenda attenermi all'esercizio delle mie funzioni istituzionali", ha dichiarato il presidente della Repubblica.
Felici, anzi felicissimi per la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale: i parlamentari del Pdl, Silvio Berlusconi in testa, hanno espresso la loro soddisdfazione in Aula al momento della proclamazione non solo applaudendo in piedi tra i loro banchi ma anche intonando due volte l’Inno di Mameli. Deputati e senatori pidiellini hanno continuato anche a seduta chiusa, tra il silenzio degli altri gruppi che man mano lasciavano l’Emiciclo. Immancabile alla fine anche un coro per il Cavaliere: "Silvio, Silvio!".
Il Partito Democratico ha lavorato a una riconferma di Giorgio Napolitano al Quirinale e la disponibilità ad essere rieletto è stata chiesta oggi dalla delegazione dem salita oggi al Colle. "Non mi pare esista questa ipotesi perché è stata esclusa con nettezza dallo stesso presidente Giorgio Napolitano", ha commentato il leader di Sel, Nichi Vendola. Intanto però, Pier Luigi Bersani si è recato al Quirinale. E anche il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, è salito al Colle per un colloquio con Giorgio Napolitano sulla situazione politica di impasse. Secondo quanto riferiscono fonti del Pd, Napolitano si sarebbe preso qualche ora per valutare l’ipotesi di una sua rielezione. Alla fine però ha deciso per il sì. "Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità", ha affermato il Presidente della Repubblica. Il Carroccio converge sul nome di Giorgio Napolitano. Tra Pdl, Pd, Lega e Scelta Civica, Napolitano può contare su una base di 799 voti.
Dal canto suo, il Movimento cinque stelle continua a insistere sul costituzionalista Stefano Rodotà. E anche Sel è tornata sui suoi passi.
I gruppi parlamentari di Sinistra Ecologia e Libertà, riuniti alla Camera, hanno confermato la decisione di votare Rodotà alla quinta votazione e a quelle successive. "In campo restano Rodotà e Cancellieri, non vedo altre candidature", ha commentato il capogruppo Sel alla Camera, Gennaro Migliore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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