Compravendita senatori, Grasso: il Senato si costituisce parte civile

Oggi il Consiglio del Senato si era espresso negativamente. Ma l'ex magistrato ha ritenuto "un dovere morale" la costituzione di parte civile. Brunetta: "L'ennesima parte incivile nella tragedia del colpo di Stato consumato in Parlamento con l’estromissione del leader dei moderati"

Compravendita senatori, Grasso: il Senato si costituisce parte civile

Alla fine è arrivata la pugnalata di Grasso. L'ex giudice ribalta la decisione del Consiglio del Senato: palazzo Madama si costituirà parte civile nel processo contro Silvio Berlusconi. L'ultima parola spettava di diritto al presidente e lui non ha esistato. Il processo sulla cosiddetta compravendita dei senatori inizierà il prossimo 11 febbraio presso il tribunale di Napoli.

"Il presidente del Senato ha ritenuto che l’identificazione - spiega una nota del Senato -, prima da parte del Pubblico ministero, poi del giudice, del Senato della Repubblica italiana quale persona offesa di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell’istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento".

Una decisione che è stata accolta con un applauso dai senatori del Pd, riuniti in assemblea, ma che ha fatto salire sulle barricate gli esponenti del centrodestra. "Scegliendo di costituire il Senato come parte civile nel processo contro Berlusconi, il presidente Grasso recita l'ennesima parte incivile nella tragedia del colpo di Stato consumato in Parlamento con l'estromissione del leader dei moderati", ha commentato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. Sulla stessa lunghezza d'onda Raffaele Fitto: "Sconcerta lo zelo giustizialista con cui il presidente del Senato Grasso ha disposto la costituzione di parte civile contro Silvio Berlusconi, nonostante il parere contrario che gli era giunto in giornata dal Consiglio di Presidenza".

Daniela Santanché punta il dito anche contro il colle più alto: "L'asse Napolitano-Grasso fa molto male a questo Paese. Napolitano che dice il governo non si tocca scavalcando le sue prerogative, Grasso che decide per la prima volta di costituirsi parte civile contro Berlusconi,tutti e due

538em;">non ci stanno e non sanno più cosa fare per evitare di nuovo che Berlusconi sia protagonista della scena politica e del cambiamento del Paese".

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