Impressiona che gli affari privati di un personaggio politico, quantunque rivesta un ruolo pubblico e istituzionale, suscitino maggiore interesse nonché la curiosità morbosa della stampa e della gente rispetto a proposte, iniziative, risultati conseguiti dal politico stesso nel corso del suo mandato. Ma questa è una realtà alla quale mi sono ormai rassegnato, sebbene io non subisca tale fascinazione e non sia mai stato ossessionato da questo genere di gossip da spiaggia o da salone di bellezza o da cortile, che pure tanto ammalia i miei colleghi. Provo tristezza quando mi accorgo che le televisioni e i quotidiani ci propinano ogni giorno questo dibattito su Boccia e Sangiuliano, con tanto di battutine inopportune e infelici. Si ciarla di fuffa. E ad oggi non abbiamo alcun motivo di non credere alla verità dichiarata dal ministro: neppure un euro dei soldi pubblici è stato adoperato per finanziare l'attività di collaborazione o le trasferte di questa dottoressa, Maria Rosaria Boccia, a cui non è stato offerto con i quattrini pubblici nemmeno un caffè, come assicura il ministro, che non deve assolutamente dimettersi. Fa bene la premier Meloni a fidarsi di Gennaro. Quando e se le affermazioni di Sangiuliano saranno smentite attraverso prove inoppugnabili (cosa che ad oggi non è stata fatta neppure da Boccia) e si dimostrerà quindi che la signora campana viaggiava, soggiornava e si spostava godendo di risorse pubbliche, allora e soltanto allora potremo inveire contro il ministro, scandalizzarci, insorgere e accusarlo di qualcosa. Per adesso Sangiuliano non si è reso autore di alcun comportamento sconveniente. Peraltro io ripongo una straordinaria fiducia in quest'uomo, serio e perbene, che non riuscirebbe ad essere disonesto neanche se avesse un fucile puntato alla tempia e lo costringessero. Per la sua levatura morale e non soltanto per le capacità e le competenze professionali, lo scelsi come mio vice a Libero. Gennaro, con il quale ho scritto due libri per la casa editrice Mondadori, non è solamente un collega che stimo ma è anche una persona che ammiro, proprio per la sua rettitudine. Ammesso e non concesso che egli abbia avuto una storia con questa donna, e non giriamoci intorno perché questo si insinua, mi domando: si tratta forse di una colpa, di un reato, di un crimine? No, assolutamente no. Quello che accade nella camera da letto altrui non ci riguarda, ministri inclusi. Io penso che Sangiuliano sia stato ingenuo e nemmeno questo è un delitto. Infatti, mi chiedo per quale ragione questa signora sentisse l'esigenza di registrare e videoregistrare ogni cosa. Sai come la chiamo io: cattiva fede. Forse c'era a monte una intenzione ricattatoria. Ipotizzarlo è lecito. Del resto, si insinua che il ministro abbia utilizzato risorse pubbliche per quella che viene descritta come la sua amante, allora perché mai non dovremmo supporre che Maria Rosaria abbia ordito una sorta di trama per accusare poi il ministero e il ministro, alla prima occasione, assurgendo agli onori (ai disonori) della cronaca? È legittimo malignare su di lui e non su di lei? C'è gente che va così tanto alla ricerca di pubblicità che le va bene persino quella cattiva, anche pessima. Ciò che conta ormai è farsi vittima, essere riconosciuti come vittima, vittima di qualcosa, di qualcuno, meglio se di un maschio e ancora meglio se di un potente. Ed ecco che il caso da dare in pasto ad una opinione pubblica bulimica di pettegolezzi e ad una stampa capace solamente di scandalizzarsi e moralizzare è cotto e servito.
Piatto ricco mi ci ficco.
Buon appetito.
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