Che Giuseppe Conte dica tutto e il contrario di tutto, smentendo ciò che aveva detto fino a cinque minuti prima, ormai è un fatto dimostrato. Come quando dopo il terremoto di Ischia ha negato di aver fatto lui il condono nel 2018. Non essendo più legato a un mandato di governo, saranno gli elettori, e gli alleati, a giudicarne la coerenza e l'affidabilità.
Diventa un problema però quando a farlo deve essere un tribunale, a cui il leader pentastellato ha giurato di dire la verità, nient'altro che la verità. Come ieri nel processo di Palermo contro Salvini per i decreti fatti proprio durante il mandato di Conte alla Presidenza del Consiglio.
Nonostante portassero anche la sua firma, l’ex premier grillino ha negato tutte le responsabilità, scaricandole sul suo Ministro dell’Interno. Ma a rivedere le dichiarazioni di quei giorni si fa fatica a non alimentare il sospetto di false dichiarazioni riferite oggi dall'ex premier in tribunale.
Non solo quella foto storica in conferenza stampa tra Conte e Salvini che mostravano il cartello “#decretosalvini”, ma anche le parole con cui il leader dei 5 stelle lo accompagnava.
Mai nessuna perplessità o distacco, ma condivisione e primogenitura. Quella di Salvini sui migranti era la linea di Conte, prima e dopo il governo gialloverde.
"Quello che è cambiato rispetto al passato è che l'Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti, contribuendo seppure involontariamente a incrementare il traffico di esseri umani e supplendo alla responsabilità che spetta all'Unione europea, ottundendo il vincolo di solidarietà che grava su ciascuno Stato membro” disse Giuseppe Conte intervenendo in Senato sul caso della nave Diciotti.
L’anno dopo ad Atreju, la manifestazione di Fdl, Conte addirittura provava a difendersi con Orban spiegando di essere costretto ad accogliere i migranti: “io glielo dico ad Orban-spiegò Conte- la fai facile tu che hai un confine terrestre senza mare da cui ti arrivano”.
Storica poi resta la dichiarazione nel 2020, durante il governo giallorosso, in piena pandemia, col silenzio dell'alleato Pd, quando Conte accusava i migranti di arrivare in Italia e andare in giro a diffondere il virus.
Come resta in archivio il video in cui nel 2019 a Palazzo Chigi si vantava, dopo il decreto Salvini, di aver dimezzato il numero degli sbarchi. Segno che il decreto lo condivideva.Passate il video alla Procura di Palermo.
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