Come nelle più classiche relazioni sado-maso, il Pd sta improvvisamente ri-scoprendo che dell'azzimato Giuseppe Conte, del comico in disarmo Beppe Grillo e di tutta la compagnia di giro Cinque Stelle non ci si può fidare. Altro che "campo largo", alleanza di ferro "sui temi", fronte comune contro la destra: appena gli ingenui dem si girano, quelli li pugnalano alle spalle. E loro ci restano malissimo, perchè (nonostante sia successo a intervalli regolari per un decennio, dall'indimenticabile gang-bang in streaming contro Bersani, nel 2013, a oggi) vengono sempre presi di sorpresa.
Nel giro di un paio di giorni, i Cinque Stelle hanno prima scavalcato a destra il Pd sul tema immigrazione, posizionandosi sulla linea Salvini e accusando gli alleati di volere "l'invasione" e "l'accoglienza indiscriminata", poi riscavalcato Elly Schlein a sinistra appropriandosi della sua ultima trovata, la settimana cortissima di "quattro giorni di lavoro a parità di salario". Conte rivendica di aver già da tempo presentato la proposta, e di volerla dedicare "alla memoria del sociologo Domenico De Masi" che gliela ha ispirata (il che deporrebbe, pace all'anima di De Masi, a sostegno dell'ipotesi che si tratti di corbelleria). Il problema, che sta seminando il panico al Nazareno, è che lo spregiudicato opportunismo di Conte, e il suo pendolare buttarsi a destrissima o a sinistrissima a seconda delle convenienze, funziona: non certo ad allargare i consensi per l'opposizione, ma a far sì che M5s rubi voti al Pd. Quel che perde Schlein, ormai inchiodata intorno (per lo più sotto, a seconda dei sondaggi) al 20%, guadagna lui, che galleggia tra il 16 e il 17%. "Non dobbiamo più rispondere alle loro provocazioni", si raccomanda la segretaria ai suoi, "perchè così facciamo solo il gioco di Conte". Ma nessuno la ascolta.
E sono proprio quelli che più hanno creduto alle magnifiche sorti e progressive dell'alleanza Pd-M5s a non riuscire a tenere a freno la delusione. "Conte dice gravi sciocchezze e falsità sull'immigrazione, cedendo alla retorica della destra", dice Giuseppe Provenzano della segreteria Pd. Per l'ex ministro Andrea Orlando, "arrivare a scimmiottare la destra sovranista sperando di ricavarne qualche consenso è ingenuo, ma la sfida per le europee sollecita gli istinti meno nobili".Geme il para-grillino governatore di Puglia, Michele Emiliano: "Gli schiaffoni tra noi regalano voti alla destra". La costruzione della coalizione per le amministrative, che si terranno sempre nel 2024, non va meglio. L'unica regione in cui al momento sembra in stato avanzato l'accordo Pd-5S è la Sardegna, e solo perchè i Dem hanno ceduto su tutta la linea: non solo non si faranno le primarie, invise ai grillini, ma il candidato governatore lo impone Conte, che ha già designato la sua ex vice-ministra Alessandra Todde. Intanto Schlein deve fronteggiare i crescenti malumori interni esplosi dopo il "ritorno" di Sergio Cofferati (che si avvertiranno della Direzione convocata per inizio ottobre).
E i suoi sono assai preoccupati per la "grande manifestazione" Pd contro il governo del 28 ottobre, che "rischia di essere un flop" senza le truppe della Cgil di Maurizio Landini. Lui però ha fatto sapere che lui ha da pensare alla sua piazza del 7 ottobre, in cui vuole incoronarsi unico vero leader della "opposizione sociale". Altro che Elly.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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