Costretti a camminare sui "politici clown": nuovo sfregio allo Stato di Askatasuna

Il ministro Zangrillo attacca: "Prendere in ostaggio una delegazione di consiglieri comunali è un atto vile"

La passerella di "politici clown" ad Askatasuna
La passerella di "politici clown" ad Askatasuna
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Oltre il danno, la beffa. Gli antagonisti di Askatasuna, ormai convinti di poter fare il bello e il cattivo tempo a Torino, dove godono di tutela politica da parte di alcuni ambienti della sinistra, hanno messo in scena l'ennesima vergogna durante un sopralluogo dei consiglieri comunali di Torino. Il centro sociale occupa abusivamente da anni uno stabile storico pubblico in viale Regina Margherita e lo scorso anno il Comune di Torino ha cercato di legittimarne la presenza mediante un escamotage burocratico che però prevedeva lo sgombero totale dell'edificio, che gli antagonisti non hanno mai effettuato, rendendo pertanto inutile anche il tentativo dell'amministrazione di dar loro agibilità legale. Il sopralluogo di giovedì 27 febbraio si è inserito proprio in questo contesto: dopo oltre un anno di tentativi, finalmente i consiglieri sono riusciti a fare il sopralluogo ma senza nemmeno poter entrare.

"Una commissione durante la quale non mi sono mai sentito sicuro. Sono stato toccato dagli attivisti e obbligato a camminare sui volti di persone vive come Tajani, Crosetto, Damilano e Ricca. Siamo entrati dentro il locale attraverso una telecamera e ho visto frigoriferi pieni con dentro anche un succo di frutta a lunga scadenza. Quel posto è ancora vissuto e occupato", ha dichiarato Pierlucio Firrao, di Torino Bellissima. Gli ha fatto eco Fabrizio Ricca, capogruppo Lega piemontese: "Il tappeto con i volti dei politici col naso da clown è l'ultima delle provocazioni. Se agli antagonisti piacciono così tanto i pagliacci, al posto del centro sociale facciamo costruire un bel McDonald's. Con oggi si è superato il limite: chiediamo al ministro Piantedosi lo sgombero immediato". Per Ricca la misura è colma e ora, ha aggiunto, "pretendiamo il sostegno del sindaco e di tutta la maggioranza. Chi non interviene è complice: Lo Russo e i suoi per una volta facciano qualcosa di buono per Torino e per i torinesi".

Particolarmente dura la presa di posizione di Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, senatore e segretario di Forza Italia in Piemonte, che ha sottolineato come "la libertà negata è, anche questa volta, l'aspetto più degradante dell'atto di violenza psicologica e verbale messo in atto oggi dai 'militanti' di Askatasuna". Il centro sociale ha superato il limite: "Prendere in ostaggio una delegazione di consiglieri comunali, farli camminare su un tappeto di carta, calpestando così i volti di alcuni dei leader politici del centrodestra, è un atto inaccettabile e vile". La posizione di Zangrillo sul caso è irremovibile: "Askatasuna va chiuso, senza se e senza ma. E Torino va liberata, perché chi guida la città possa, almeno in questo caso, dimostrare che non si può stare con chi attacca lo Stato se è lo Stato che si è chiamati a rappresentare". La sua non è stata l'unica voce che si è alzata per chiedere lo sgombero.

"Il sopralluogo ad Askatasuna organizzato dal comune di Torino è stato una pagliacciata. Consiglieri costretti a camminare sul volto dei politici, tra cui quello di Giorgia Meloni, a cui però è stato impedito di fare ingresso nello stabile, essendo costretti a vedere l'interno dei locali con una videochiamata. Spintonati da occupanti senza scrupoli che non fanno mai dimenticare la loro indole. Siamo al colmo della farsa", ha dichiarato Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha ribadito: "Cosa ha da dire ora Lo Russo dopo il teatrino a cui i consiglieri comunali sono stati costretti ad assistere? Lasciati fuori dallo stabile, accolti da un tappeto di cartone tappezzato di foto di politici con un pallino rosso sul naso".

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