Gentile Flavio Briatore, ci permettiamo di scriverLe dopo avere ascoltato alcune Sue dichiarazioni a margine di un convegno sul turismo. A proposito del quale Lei ha detto che «è troppo cheap». Aggiungendo: «In Italia teniamo il 70% delle opere d'arte in cantina. Perché non facciamo un museo come il Louvre o il Prado in cui metti dentro tutta la roba che abbiamo?».
Non sapremmo neppure da dove cominciare...
Dal fatto che non si tratta di «cantine» ma di «depositi», e che sono spazi modernissimi dove le opere sono conservate, tutelate, studiate e valorizzate e che a rotazione sono esposte nelle sale? O dal fatto che un museo operando scelte e selezioni è il contrario di un luogo «dove metti dentro tutto?». O che per creare il Louvre o il Prado servono circa due secoli, cioè un po' più che aprire un Crazy Pizza? O che usare la parola «cheap» è peggio che indossare una giacca vista culo?
Per farLe un esempio. È come se un archeologo fosse venuto da Lei, quando era un team manager in Formula 1, e Le avesse detto: «Il Gp è troppo cheap. Invece di far girare venti macchinette su una pista per due ore, che è noiosissimo, perché non ci mettiamo dentro di tutto: bighe, monopattini, gente coi roller e truck con le ruote infuocate che si tagliano la strada?».
Ecco, gentile Briatore. È la stessa cosa.
Lei pensi alle macchinette. E lasci i musei - che sono una cosa seria - a chi li dirige. E che magari guadagna persino meno di 4mila euro al mese.
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