L'idea è semplice: lavorare di più per produrre di più. Perché le ferie, si sa, sono un costo non solo per il portafoglio dei vacanzieri, ma anche per le aziende stesse che in estate produco di meno e che, in alcuni casi, preferiscono chiudere i battenti per riaprirli a settembre. Da qui l'idea del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo che oggi è tornato a proporre l’idea che gli italiani rinuncino ad una settimana di vacanze per aumentare la produttività.
Per il governo non ci sono altre strade: nel breve periodo serve uno "choc" per rilanciare la produttività e far ripartire l’economia. E la proposta di chiedere agli italiani di rinunciare ad una settimana di vacanze per contrastare la crisi economica è concreta. "Nel brevissimo periodo per aumentare la produttività credo che la riflessione da fare è che lo choc può venire da un aumento dell’input di lavoro senza variazioni di costo", ha spiegato Polillo spiegando che il sacrificio degli italiani nel rinunciare a una settimana di vacanze avrebbe un impatto (immediato) sul prodotto interno lordo di almeno un punto percentuale. Il sottosegretario all'Economia ha spiegato che anche tra le file del sindacato sono i molti, almeno la parte più avveduta del sindacato, a guardare con favore la proposta. In realtà, la Triplice si è subito schierata contro la proposta del governo chiedendo, piuttosto, di ridurre le tasse. "La via maestra per far risalire il pil è quella di ridurre le tasse sul lavoro - ha commentato il segretario confederale Uil, Domenico Proietti non certo chiedere ai lavoratori di essere ulteriormente penalizzati rinunciando ad una settimana di ferie". Anche il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, si è subito posto di traverso bollando la proposta di Polillo come "un’uscita confusa, estemporanea e non particolarmente geniale".
Non solo i sindacati si sono subito schierati di traverso. Anche la Confesercenti si è subito affrettata a bocciare la proposta. "È una stravaganza", ha commentato il presidente di Assoturismo Claudio Albonetti spiegando che non si può "risolvere il problema della grave crisi facendo lavorare più tempo gli italiani invece che facendo smettere la classe dirigente di rubare". In scia tutta la sinistra sempre pronta a difendere i privilegi dei lavoratori, anche quando - in tempi di crisi - ci vorrebbero sacrifici da parte di tutti. "Se per i lavoratori dipendenti tre mesi di ferie l’anno in media vi sembran pochi...
", ha replicato il sottosegretario all’Economia su Twitter a chi lo criticava. "Basta piagnistei - ha concluso Polillo - l’alternativa è tra un'ulteriore riduzione dei consumi o lavorare tutti un po' di più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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