Dopo il terribile incendio in una parte dello scalo dell'aeroporto di Fontanarossa, a Catania, l'emergenza continua senza sosta, tanto da convincere il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il ministro Guido Crosetto a far atterrare alcuni aerei nella base militare di Sigonella. Non è la prima volta che Sigonella decide di aiutare l'aeroporto di Catania. Già diverse volte negli scorsi anni sono stati dirottati alcuni aerei diretti verso la capitale industriale della Sicilia per colpa dell'intensa attività vulcanica dell'Etna.
Questa la dichiarazione di Schifani: "Ieri sera ho chiamato il ministro Crosetto al quale ho chiesto la possibilità dell'utilizzo dello scalo dell'aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa. Il ministro, dopo le dovute consultazioni, mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell'aeroporto di Catania, a causa della pioggia di polvere vulcanica. Ringrazio a nome dei siciliani il ministro Crosetto per la grande sensibilità dimostrata sulla vicenda, che denota ancora una volta la serietà ed affidabilità del governo Meloni".
Cosa succede nel capoluogo siciliano
L'annuncio è stato dato nella tarda serata di ieri, mercoledì 19 luglio dal presidente della Regione, dopo la decisione dell'aeroporto di Palermo dedicato a Falcone e Borsellino di accettare il dirottamento dei voli diretti a Catania. "Accetteremo venti voli ex Catania per domani, giovedì 20 luglio, e nessuno da venerdì a domenica", ha detto Natale Chieppa, l'accountable manager e direttore generale di Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo.
"L'infrastruttura sta reggendo - continua Chieppa - ma per un aeroporto come Palermo che ha già di suo una crescita del 15% di traffico, il rischio è compromettere la qualità dei servizi, anche perché alcuni operatori aeroportuali stanno riscontrando difficoltà per via dell'enorme traffico e per le procedure scorrette di alcune compagnie che hanno inviato voli a Palermo senza preavviso".
Palermo, Trapani e Comiso: la situazione negli altri aeroporti
Nelle ultime ore il presidente Schifani ha fermamente condannato la decisione dello scalo palermitano e della Gesap di non aiutare in modo ancora più concreto l'aeroporto di Catania, che continua a vivere un momento di profonda difficoltà. Per far fronte all'emergenza dell'aeroporto catanese negli ultimi giorni diversi voli sono stati dirottati in altri aeroporti della Sicilia. Alcuni sono stati fatti atterrare all'aeroporto di Palermo, che continuerà ad accogliere gli aerei inizialmente direttia Catania fino al week-end.
Anche all'aeroporto di Trapani - più modesto di dimensioni se confrontato con i due "fratelli maggiori" di Palermo e Catania - ha messo a disposizione le proprie piste per accoglie due aerei provenienti da Budapest e Bergamo, inizialmente diretti a Fontanarossa. Diversi voli sono anche stati dirottati nel piccolo aeroporto di Comiso, che - vista l'insolita mole di arrivi - è finito nel caos.
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