"Punto di partenza per difesa comune europea". Cosa svelano le parole di Crosetto sulla Nato

Il ministro Guido Crosetto in un lungo tweet pubblicato su X spiega su quali basi dovrà nascere la difesa comune europea

"Punto di partenza per difesa comune europea". Cosa svelano le parole di Crosetto sulla Nato
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"La parte 'europea' della Nato sarà anche, in questa prima fase, il punto di partenza per la costruzione di una comune difesa europea". A chiarirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto in un lungo tweet pubblicato su X. Secondo Crosetto "non esiste concorrenza tra la costruzione di una difesa nazionale (solida ed un relativo piano di difesa nazionale, militare e civile) e una Unione Europea della Difesa". Un'unione che non può nascere prescindendo dell'esperienza della Nato, "che resta l'alleanza di difesa più credibile e deterrente". La costruzione di una difesa comune, secondo Crosetto deve pertanto far sua la la logica del 'modello Nato' e deve "camminare con gambe proprie ma in totale sinergia tra Ue, Nato e nazioni" anche perché "per difendersi non bisogna 'attaccare', ma sapersi difendere al meglio di se stessi e con tutte le proprie forze".

Il ministro ricorda che dal punto di vista geopolitico stiamo vivendo uno scenario epocale caratterizzato da un sempre maggiore livello di guardia e dice: "Davvero non riesco a capire come sia possibile che il 'tema' della Difesa e della deterrenza di una nazione (di un'alleanza, di un'unione), possa diventare un terreno su cui scontrarsi per qualche 0 in più nei sondaggi delle prossime settimane". Crosetto individua nel tema della sicurezza nazionale "uno dei prerequisiti della stessa esistenza di un Paese libero, democratico, dotato di una Costituzione, di principi, valori" e perciò "è necessaria una corretta informazione che poggi sui numeri e sulla realtà, anche cruda e dura".

"La 'Difesà di un Paese è la sola, unica, garanzia della libertà e della democrazia di quel Paese. Un pre-requisito senza il quale non esiste uno Stato, una comunità nazionale o sovranazionale, che dir si voglia", osserva Crosetto cge puntualizza: "Gli Stati purtroppo non si difendono 'mettendo i fiori nei cannonì, ma con Forze Armate preparate". Crosetto ricorda che gli Stati nazionali o le organizzazione come l'Ue, la Nato e l'Onu possono fare a meno delle forze armare per "far rispettare i principi del proprio diritto interno" e chi sostiene il contrario "è smentito dalla realtà". Il rischio è quello di "diventare irrilevanti completamente e a ritrovarsi inermi verso qualsiasi minaccia esterna di qualsiasi tipo". Solo "con le armi e con il sacrificio di tanti cittadini che volevano vivere ma volevano di più la libertà" è stato possibile sconfiggere le dittature e la tirannia.

"Ecco perché l'obiettivo di un governo e dell'intero parlamento, democratico come il nostro non può che essere quello di costruire una difesa che dissuada qualunque possibile attore ostile ad attaccare l'Italia", ribadisce Crosetto. In questo caso il ministro si riferisce all'attacco delle scuole, degli asili nido, degli ospedali, della vita umana in generale a alla convivenza civile dei cittadini di un Paese. "Da soli, purtroppo, non bastiamo. Questa è la cruda verità", sottolinea Crosetto che aggiunge "Per questo abbiamo scelto di aderire alla Nato". Un'adesione voluta dai nostri padri costituenti come "De Gasperi, Sforza, Einaudi e molti altri", ossia "uomini diritti, coraggiosi e liberi: cattolici, liberali, repubblicani, azionisti", "il fiore della politica e della cultura di allora".

Crosetto conclude ricordando che il Patto Atlantico è stato voluto e confermato da "governi di ogni colore politico" ed è necessario che "ogni Paese membro di quella alleanza, faccia la sua parte". "Noi, come Italia, dobbiamo fare la nostra", chiosa Crosetto.

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