Dalle sardine ai "capibastone": la nuova direzione (già vecchia) del Pd

Dal neo presidente Bonaccini agli ex Articolo 1, dalle sardine ai "capibastone" delle correnti: la nuova direzione del Partitio democratico è già vecchia

Dalle sardine ai "capibastone": la nuova direzione (già vecchia) del Pd

“Abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari”. L’attacco di Elly Schlein alla logica delle correnti non è altro che pura retorica. “Ne va della credibilità del Pd, su cui non sono disposta a cedere di un millimetro”. E infatti non cede un millimetro: il 47% dei posti della direzione va alla mozione Bonaccini. L’abbraccio, a favore di telecamere, tra la neo segretaria e il nuovo presidente del Pd, Stefano Bonaccini, ratifica l’intesa tra correnti. Altro che lotta ai “capibastone”. Gli unici volti nuovi, ironia della sorte, li conoscono tutti: dalle sardine agli ex Articolo 1, la nuova direzione del Pd è al completo.

Il patto tra correnti

L’era Schlein, certificata dall’assemblea nazionale del partito che si celebra da La Nuvola a Roma, parte da un unico presupposto: scongiurare il terribile rischio scissioni. E allora, l’attacco a sorpresa di Schlein contro i “capibastone”, si trasforma nell’ennesima retorica spicciola di un partito che cambia volto, ma non le abitudini. La nuova direzione del Partito democratico è il risultato di un accordo tra correnti bello e buono. La presidenza del partito va a Stefano Bonaccini, grande sconfitto delle primarie di febbraio. I vice sono due donne. La prima è Chiara Gribaudo, ex “giovani turchi” di Matteo Orfini. L’altra vicepresidente sarà Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia. La nuova direzione, varata ieri dall’assemblea nazionale, è suddivisa al millimetro: 53% all’area Schlein e 47% alla mozione Bonaccini.

I "big" del partito

Non mancano di certo i “capitani” di lungo corso. Presenti l’ex ministro del lavoro e leader dei Dems, Andrea Orlando, l’ex ministro della Cultura e leader di Area dem, Dario Franceschini e l’ex ministro delle Infrastrutture, Graziano del Rio. C’è perfino Lorenzo Guerini, a capo di Base Riformista e Livia Turco, ex ministro della Salute. La strada del nuovo Pd made in Schlein è tracciata e le parole d’ordine sono sempre le stesse: evitare scissioni. Uno strano modo di combattere le correnti.

I volti "nuovi"

Per aggiungere un tono comico alla tragedia basta passare in rassegna i cosiddetti “volti nuovi”. Partiamo dalle ex sardine, che in un amen sono passate da occupare il Nazareno ad occupare la direzione del Pd. Mattia Santori, capo sardina e Jasmine Corallo entrano di diritto nella nuova direzione del Pd. Solo tre anni fa, nel 2020, Jasmine Corallo ha aperto una puntata della trasmissione Amici con un monologo contro "la paura del diverso".

Servono, se non altro, a dare un tocco “radicale”, tipico della mozione Schlein. La nuova direzione, composta da 175 membri, segnala anche il ritorno degli esponenti di Articolo 1 ed ex Cgil come Susanna Camusso.

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