- Beppe Sala ripete a pappagallo quanto affermato dal suo consigliere per la Sicurezza, Franco Gabrielli. Ci sta, in fondo chi si somiglia si piglia. Inutile star qui a ripetere che definire “sbagliato” un inseguimento di 20 minuti è troppo facile analizzando i fatti ex post: adesso che sappiamo che Ramy e Fares scappavano “solo” per l’assenza della patente, son tutti a capaci a sostenere che andasse presa la targa e via. Che inseguire due sospetti per 8km è “sbagliato” vada a dirlo a tutti quelli che, se non venissero fatti, non vedrebbero mai recuperata la loro refurtiva, il loro motorino rubato, la loro gioielleria appena svaligiata.
- Zuckerberg licenzia il 5% della forza lavoro scegliendo quelli che hanno “prodototto” di meno. Ovvero chi lavora peggio. Il che sarebbe logico, ma non in Italia dove una volta conquistato il posticino puoi pure girarti i pollici e guai a chi prova a cacciarti.
- Quanto c’è di Donald Trump nell’accordo di tregua tra Hamas e Israele? Abbastanza, evidentemente, altrimenti commentatori esperti di Usa e Medio Oriente come Maurizio Molinari e Federico Rampini non si sarebbero sbilanciati ad ammetterlo. In fondo il Tycoon ha inviato il suo rappresentante e ha trattato con la Casa Bianca i termini dell’accordo. Le guerre sono strane, dunque non è detto che il piano ideato di Biden fosse attuabile due mesi fa come lo è stato oggi, ma è innegabile che l’accelerazione ci sia stata in vista dell’insediamento di The Donald.
- Una cosa è certa: Trump ha battuto i democratici anche stavolta, se parliamo di comunicazione. Vuoi o non vuoi, checché ne dica Joe, alla fine è passata l’idea che senza il pressing del neo presidente non si sarebbe arrivati a tanto. In fondo c’è modo e modo di affrontare l’inizio di una presidenza, e Trump pare averlo fatto meglio di Biden. Ricordate cosa avvenne nel maggio del 2021, giusto quattro mesi dopo l’insediamento del presidente dem? Gli Usa avviarono il ritiro delle truppe dall’Afghanistan che si trasformò in una vera e propria Caporetto, consegnando ai talebani la vittoria e il Paese. Poi diciamolo: il patto di ieri è una tregua e non la pace, sarà complicato farla rispettare e non è detto che si arrivi indenni alla terza fase. Ma c’è modo e modo di iniziare una presidenza, ecco.
- Una caduta a Santa Marta provoca al Papa una contusione. Niente di che, ma la notizia diventa globale. Sento già i vaticanisti scaldare i motori per il prossimo Conclave, ma non mi sembra sia giunta ancora la sua ora.
- La tregua tra Hamas e Gaza traballa. Il che dimostra tutte le difficoltà delle democrazie in certi momenti. Mentre il gran capo dei terroristi, dopo tante discussioni tra le varie milizie, ha ottenuto l’obbedienza dei suoi accoliti, Netanyahu deve comunque fare i conti con la maggioranza parlamentare che sostiene il suo governo. Potrà non piacervi il fatto che Sionismo Religioso voglia riprendere le ostilità, e siamo d’accordo, ma si chiama democrazia: se hanno ottenuto il voto degli israeliani, che vuoi fargli: metterli fuori legge?
- Cosa c’entra Sergio Mattarella con Lady Scippo? Niente, direte. Eppure un legame c’è. Come saprete in questi giorni dovrebbe essere approvato ddl Sicurezza, “dovrebbe” se non fosse che sul punto vi sono alcuni tentennamenti da parte della maggioranza. Il Quirinale infatti ha fatto avere a Palazzo Chigi cinque appunti critici che avrebbero spinto un pezzo del governo ad aprire alla possibilità di alcune modifiche, ritocchini che però costringerebbero a rinviare l'approvazione definitiva di qualche mese. Tra le segnalazioni arrivate dal Colle, ce ne sono due in particolare: Mattarella vorrebbe far sparire dal testo il divieto di vendere sim telefoniche a chi si trova in Italia senza permesso di soggiorno; e vorrebbe far reintrodurre l'obbligo di rinvio di esecuzione della pena per le madri incinte e con figli minori a carico, che il ddl voleva eliminare. Giusto? Sbagliato? Non sta a noi giudicarlo. Però ci sia permessa una segnalazione. Mentre le istituzioni discutono, ieri i carabinieri hanno arrestato per l'ennesima volta Ana Zahirovic, trentunenne croata e madre di dieci figli, da vent’anni dedita a furti e scippi. I carabinieri l’hanno pizzicata ieri mentre “alleggeriva” del portafogli una giornalista argentina. Conosciuta come 'Lady scippo', la giovane può vantare nel curriculum qualcosa come 150 episodi di furti e scippi che le sono costati condanne che, sommate, raggiungono i 30 anni di carcere. Tuttavia, Zahirovic ha spesso beneficiato di misure alternative al carcere, grazie alle gravidanze. Anche questa volta se l’è cavata con poco: patteggiata la pena a otto mesi di reclusione e una multa di 200 euro, Lady Scippo, di nuovo incinta, se la caverà con una firmetta quotidiana di fronte alle autorità. Niente domiciliari, richiesti dalla procura. Magari far scontare alle donne incinte o con figli la pena, per quanto in apposite strutture dedicate, non sarà il massimo. Ma che ci sia un problemino sarà oggettivo, no? Prima o poi, questa, una pena di qualche tipo dovrà pure scontarla. O vogliamo darle un premio?
- Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha escluso di voler entrare in una coalizione di governo guidata dal leader della Cdu, Friedrich Merz dopo le elezioni federali del 23 febbraio. Olaf si dice convinto di poter vincere di nuovo le elezioni, ma è una dichiarazione di facciata. Scommetto 10 euro (si può?) che alla fine tra semafori e accordicchi vari, Berlino avrà un nuovo governo di coalizione. Come avviene da tempo.
- Sul caso di Ramy, il concetto più intelligente lo esprime il ministro Piantedosi: “Io ho difficoltà a concepire un inseguimento che si possa svolgere senza inseguimento”. Fine.
- Discutiamo di quello che volete, ma ci
sono 400mila persone che percepiscono la pensione da 40 anni dopo aver lavorato solo 14anni e sei mesi. Ci costano 9 miliardi all’anno. Non ce l’ho con loro, ma con chi ha permesso questo scempio pubblico. Che pagheremo noi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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