
Il Tribunale dei ministri archivia l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che era stato indagato per peculato e rivelazione di segreto d'ufficio. È la parola fine a una vicenda che aveva toccato nel profondo la sua sfera personale, portandolo a dimettersi lo scorso agosto, e a interrompere bruscamente la sua carriera politica per tornare al mestiere di giornalista. «Sono stati per me mesi di grande tormento. Ho trovato sulla mia strada magistrati competenti e di grande professionalità», ha commentato ieri Sangiuliano. Il caso era quello che coinvolgeva il suo rapporto con l'imprenditrice di Pompei Maria Rosaria Boccia, a sua volta invece indagata dai pm romani per stalking e lesioni ai danni dell'ex ministro.
Sangiuliano invece è stato indagato dopo un esposto del parlamentare dei Verdi, Angelo Bonelli, per alcune trasferte fatte in compagnia di Boccia finite nel mirino per l'eventuale impiego di soldi pubblici relativamente agli spostamenti della donna. I magistrati del Tribunale dei ministri, oltre ad aver ascoltato diversi testimoni, avevano acquisito dal ministero le fatture di otto viaggi che Sangiuliano aveva fatto in compagnia di Boccia, come quello del 3 giugno a Pompei, a ridosso del G7 della Cultura. E hanno concluso che non ci sono elementi per contestare il reato di peculato. Del resto lo stesso Sangiuliano aveva sempre detto che non un euro di soldi pubblici, in questo caso del ministero, era stato speso per l'imprenditrice. Cade anche l'altra accusa di rivelazione di segreto, legata alle affermazioni della donna che aveva riferito di essere stata messa al corrente di informazioni inerenti l'attività del ministero, che sarebbero dovute rimanere riservate. In particolare, aveva detto di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7. Boccia era stata nominata Consigliere per i grandi eventi del ministro, ma quella nomina fu poi sospesa dallo stesso Sangiuliano a seguito della relazione personale che ha portato alle sue dimissioni. Quella revoca aveva innescato le ire di Boccia che poi aveva reso pubblico l'accaduto.
«Eravamo assolutamente sereni - ha detto il legale dell'ex ministro Silverio Sica - Credo che Sangiuliano con il suo comportamento abbia dimostrato una grande serietà politica». La stessa Procura di Roma, infatti, trasmettendo il fascicolo al Tribunale dei ministri, aveva sollecitato l'archiviazione. Fratelli d'Italia esprime unanime solidarietà a Sanguinano. «Esprimo la mia vicinanza all'amico Gennaro Sangiuliano, che ha vissuto mesi davvero difficili, segnati da accuse infondate e attacchi ingiusti - scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa - Sono davvero felice che questa vicenda si sia conclusa con l'archiviazione. D'altronde, conoscendo l'uomo e il rispetto che ha per le istituzioni, questa vicenda non poteva avere un esito diverso». Anche per Giovanni Donzelli «è una bella notizia. Non avevamo alcun dubbio, Sangiuliano si è distinto per dignità e rispetto per le istituzioni. Confermate la sua correttezza e trasparenza. La sinistra che lo ha insultato ingiustamente per mesi chieda scusa». Il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone aggiunge: «Ora aspettiamo gli esiti delle querele.
Chi ha distrutto la vita personale e la carriera di un uomo per qualche click in più sul proprio sito deve risponderne in ogni sede penale e civile. A Sangiuliano va la nostra coerente e costante solidarietà». Il capogruppo al Senato Lucio Malan ricorda che la sinistra «gli ha rivolto accuse strumentali che miravano a intaccare la sua onorabilità».
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