Soppresso il reato di abuso d’ufficio. Oggi la Camera ha approvato con 170 sì e 77 no l’articolo 1 del ddl Nordio con le norme di diritto penale che di fatto abroga l’articolo 323 del codice. Un passo avanti importante, invocato dai pubblici amministratori – sia di destra che di sinistra – e per il via libera definitivo è atteso il voto finale su tutto il provvedimento. I voti, a partire dall'articolo 2, sulle proposte di modifica riprenderanno martedì pomeriggio.
Dalle parole ai fatti per il governo, al lavoro da tempo per riformare la giustizia e renderla sempre più vicina ai cittadini. Voluta fortemente dal ministro Nordio, la cancellazione dell’abuso d’ufficio è necessaria per rendere la pubblica amministrazione più efficiente, ridurre la burocrazia e dare fiducia agli amministratori, che potranno operare con maggiore serenità e senza più quella paura della firma che spesso immobilizza le amministrazioni locali.
Soddisfazione tra i partiti di maggioranza, mentre la magistratura promette battaglia. Interpellato dalla stampa il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha definito l’abolizione del reato d’ufficio come un errore: “Rinunciando a sanzionare comportamenti abusivi, si creeranno ulteriori intralci. Aumenterà la diffidenza nei confronti dei pubblici poteri. Non si muoverà affatto nel senso indicato dal ministro. E' un errore di prospettiva”.
Anche la sinistra ha colto la palla al balzo per attaccare il governo. Da casa Pd non sono mancate le accuse a Italia Viva e Azione, partiti d’opposizione rei di aver votato a favore, mentre il M5s con Cafiero De Raho parla di falsa retorica: “Al contrario, ho visto come i sindaci desiderino l'esistenza di una norma che sanzioni la violazione della buona amministrazione e dell'imparzialità.
Quei sindaci che operano nei territori più difficili, dove le mafie condizionano e infiltrano le amministrazioni pubbliche, finora sono stati in grado di dire no grazie all'esistenza delle regole e della sanzione”.Ricordiamo che a metà giugno il ministro Nordio ha incassato l’ok dall'Ue all’abolizione dell’abuso d’ufficio, considerato perfettamente compatibile con la lotta alla corruzione, con buona pace delle polemiche strumentali.
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