Ora che ha vinto, qualche macigno dalla scarpa ha iniziato a toglierselo. Giacomo Possamai, il neo-eletto sindaco dem di Vicenza, ha aspettato il giorno successivo ai risultati del voto per tirare le orecchie al centrosinistra. E al momento opportuno, ha servito il conto al Pd. La sua affermazione nel capoluogo veneto è stata infatti raggiunta dopo una campagna elettorale volutamente incentrata sul territorio, senza l'appoggio dei big nazionali del partito. Il motivo? La volontà di puntare tutto sulla propria città, evitando di polarizzare eccessivamente il dibattito con riferimenti alla politica del Nazareno.
Proprio stamani, intervenendo su Rai3 alla trasmissione Agorà, il 33enne primo cittadino di Vicenza non ha trattenuto critiche al centrosinistra dopo i diffusi flop elettorali. "Di là è molto chiara qual è la coalizione, lo schema e anche qual è il leader, la presidente del Consiglio. Nel campo ipotetico dell'alternativa è molto difficile capire qual è l'alternativa", ha osservato. E ancora, riferendosi più esplicitamente al ruolo del partito dem, ha aggiunto: "Il Pd fa responsabilmente il suo ruolo in mezzo, ma poi è molto difficile capire qual è la prospettiva di governo nazionale". Una bacchettata non da poco, visto che la stessa Schlein va invece ripetendo di avere una proposta alternativa molto chiara da oppore alle "destre", come le definisce lei.
Le parole del vittorioso Possamai, in questo senso, sembrano destinate proprio a far fischiare le orecchie alla leader Pd e ai suoi supporter nella segreteria nazionale. Peraltro il giovane sindaco tifava per Stefano Bonaccini alla guida del partito ed è sempre stato considerato vicino a Enrico Letta. Idealmente, dunque, la sua voce si aggiunge a quella di vari riformisti che in queste ore sono tornati a storcere il naso rispetto alla direzione di un Pd che adesso - dopo la sconfitta ai ballottaggi - appare ancora più diviso e bellicoso al suo interno, se non altro a motivo di una delusione politica che inizia a serpeggiare.
Su Rai3, Possamai ha anche commentato l'assenza di leader nazionali del centrosinistra alla sua campagna elettorale. "La destra ha fatto una scelta semplice, ha invitato tutti i ministri possibili tutti i giorni, tanto vale facessero un consiglio dei Ministri a Vicenza. Noi abbiamo fatto la scelta opposta e siamo convinti sia giusta, cioè parlare di Vicenza e stare sui temi della città, ma non trasformarlo in un derby nazionale, perché pensavamo che ai vicentini interessasse la proposta su Vicenza", ha dichiarato.
Discorso comprensibile, ma fino a un certo punto. Il fatto che l'uomo del centrosinistra a Vicenza abbia agito con l'approccio del candidato civico la dice infatti lunga sulla sua adesione al progetto della nuova segreteria di partito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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