"Divanisti". Conte pro-reddito, attacco frontale al governo

L'ex premier contro il governo, a Montecitorio l'attacco demagogico. "C'è un disastro sociale. Siete gli unici responsabili". E meno male che i 5s assicuravano di non voler fomentare il malcontento

"Divanisti". Conte pro-reddito, attacco frontale al governo
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E meno male che Giuseppe Conte aveva respinto con forza l'accusa di fomentare la rabbia sociale. Alla faccia dei toni moderati, oggi il leader del Movimento Cinque Stelle si è invece scagliato con veemenza contro il governo sulle restrizioni al reddito di cittadinanza. Lo ha fatto proprio evocando il malcontento sociale e accusando l'esecutivo di voler provocare un "disastro" nel Paese. Rivolgendosi ai banchi della maggioranza e al ministro del Lavoro Elvira Calderone, l'ex premier si è così lanciato in un'accorata filippica non priva di argomentazioni demagogiche. "Avete insultato, chiamando divanisti" i beneficiari del reddito di cittadinanza, ma "dopo nove mesi abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo governo, che non ha fatto nulla. Divanisti siete voi", ha strillato.

Rdc, Conte contro il governo

Replicando al ministro Calderone corso del question time a Montecitorio, Conte ha condensato in pochi minuti il repertorio delle rimostranze grilline sul sussidio revocato. "Faccio un appello al governo: ripensateci, convocate un cdm, fermate questo scempio, differite i tempi. Cercate di gestire questa vicenda con più attenzione e responsabilità. Mandate un nuovo sms a queste persone, chiedete scusa", ha attaccato, accusando l'esecutivo di aver disatteso le proprie promesse sul nuovo decreto politiche attive. Da parte sua, tuttavia, nessun cenno di autocritica; eppure a fallire sul fronte delle politiche attive erano state proprio le ricette assistenzialiste proposte dai grillini, rivelatesi soluzioni esposte a criticità e rischi di raggiri.

Chi fomenta la rabbia

"Siamo passati da Meloni che prometteva mille euro a tutti, a un sms che cancella tutto a delle famiglie abbandonate a se stesse. C'è un disastro sociale. Siete gli unici responsabili di questo disastro sociale. State spaccando consapevolmente il paese", ha ancora bacchettato Conte. E meno male che, nei giorni scorsi, lo stesso ex premier aveva respinto e definito "ignominioso" l'atteggiamento di chi aveva rimproverato i 5s di alimentare il disagio sociale. Al contempo, accusare l'esecutivo di aver diviso "consapevolmente" il Paese e creato un "disastro sociale" non ci sembra però il miglior modo per avviare un dibattito pacato, rispettoso e proficuo con chi governa. Ma tant'è.

La propaganda anti-Meloni su reddito di cittadinanza

Ai toni della propaganda siamo ormai abituati. Dunque non stupisce nemmeno la veemenza politica con la quale Conte ha replicato alle ragioni espresse dal ministro Calderone durante il question time. "Abbiamo ascoltato la sua risposta, in linea con lo stile di palazzo Chigi: freddo burocratese. Siamo passati da Giorgia Meloni che prometteva 1000 euro con un clic a un sms che cancella tutto per 169mila famiglie. Oggi nelle città italiane, da nord a sud, c'è rabbia, confusione, sfiducia, c'è un disastro sociale.

State lasciando sindaci, assistenti sociali, funzionari dell'Inps esposti a questo disastro sociale e siete gli unici responsabili", ha affermato l'ex premier. In mattinata, dalle pagine del Manifesto, anche la leader Pd Elly Schlein si era unita alla cantinela anti-governativa sul reddito di cittadinanza, accusando l'esecutivo di voler "colpire e nascondere i poveri".

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