Caro Direttore Feltri, inorridisco davanti al racconto di quella 24enne che ha denunciato di avere subito molestie sessuali sulla metropolitana, in pieno giorno e in mezzo a migliaia di persone, mentre si recava alla stadio di San Siro. Ormai le nostre figlie non possono più uscire di casa tranquille e noi genitori lo siamo ancora meno. Sono molto preoccupata perché non solo gli episodi di violenza sono quotidiani, ma avvengono nel totale disprezzo della legge, senza alcun timore, in maniera sfacciata, sfrontata. Come difenderci?
Agata Celentano
Cara Agata,
hai perfettamente centrato il punto e la questione: non è tanto la violenza in sé, seppure gravissima, né la frequenza sempre più serrata con la quale la cronaca ci consegna questi episodi, a preoccupare, bensì il fatto che tali crimini sessuali vengano messi a segno in pubblico, sotto gli occhi di tutti e di chiunque. Gli autori sono immigrati di seconda o terza generazione, che danno prova di coltivare un intimo odio nei riguardi del genere femminile, ma se lo dici vieni etichettato quale razzista, dato che la violenza contro la donna per la sinistra deve essere ascritta al patriarcato bianco.
Altro elemento agghiacciante: i delitti sessuali sono compiuti sempre più spesso in branco.
Tutto questo ci è nuovo. Non che dalle nostre parti non esistano lo stupro di gruppo e le molestie. Purtroppo avvengono. Ma questo modo di stuprare, di abusare di una donna, di molestarla, proprio della cultura misogina islamica, desta in noi ancora più sconcerto poiché ci fa capire che sono saltati tutti i freni inibitori, i deterrenti, i paletti.
Ebbene sì, si tratta della trasformazione totale dell'uomo in bestia. Ed è questo a rendere possibile tale follia, ossia che all'interno di un vagone della metropolitana, su cui si spostano, dentro la metropoli, famiglie, bambini, studenti, lavoratori di ogni tipo, turisti, giovani, anziani, maschi e femmine, una ragazza venga da uno o più uomini violentata, in quanto di violenza trattasi a tutti gli effetti, uomini che concludono un rapporto sessuale arrivando a eiaculare addosso alla fanciulla, che nel mentre tenta in ogni modo di respingere coloro che la assediano. Come siamo potuti giungere a questo punto? E nemmeno un mese fa diverse giovani sono state abusate, durante i festeggiamenti per il capodanno, nel cuore di Milano, in Piazza del Duomo, una piazza gremita peraltro di forze di polizia, la cui presenza ormai non svolge più una funzione inibitoria dal momento che predomina il totale disprezzo della legge. Anzi, si delinque per manifestare - questa la mia sensazione - una specie di spregio nei riguardi dello Stato, per urlare: «Qui comandiamo noi», o «Non ci fate paura».
Tu chiedi, cara Agata, come difendersi. Beh, delegittimare la polizia non aiuta di sicuro. Lo ribadisco: lo Stato non deve piegarsi, non deve chiedere scusa, non deve giustificarsi quando ricorre alla forza, quando adotta il pugno di ferro davanti a situazioni alla deriva, quando usa il manganello, quando insegue chi forza i posti di blocco, quando spara per disarmare chi minaccia con la lama i passanti e gli stessi agenti.
Occorre ripristinare l'ordine, o la violenza sarà sempre più brutale, dilagante e incontrollabile. Il rischio concreto è di venirne completamente sopraffatti, rassegnandoci.Mi dispiace per ciò che questa ragazza ha dovuto patire. Colgo l'occasione per esprimerle la mia solidarietà.
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