Dubbi su costituzionalità e copertura il "decreto Balduzzi" rischia di slittare

Il "decretone" di Balduzzi nell'occhio del ciclone. Il ministro al parlamento: "Il testo non venga stravolto". Ma i tecnici temono che il decreto sia incostituzionale...

Il parlamentare del Pdl Guido Crosetto non usa mezzi termini: "Mi auguro che un corretto e legittimo rapporto sessuale rientri in un sano stile di vita, sobrio e da professore, perché altrimenti la prossima tassa colpirà pure quello...". La stretta del ministro della Salute Renato Balduzzi ha fatto scoppiare un putiferio nei palazzi romani. Non piace questa nuova versione "proibizionista" del governo Monti. Non piace la nuova imposta sulle bibite gasate, non piace la stretta sul gioco d'azzardo, non piace il rigore usato per contrastare il vizio del fumo tra i minori. Pdl e Lega Nord hanno già promesso barricate in parlamento, mentre i tecnici di Palazzo Chigi già avanzano l'ipotesi che il "decretone" che venerdì prossimo verrà presentato al Consiglio dei ministri possa essere incostituzionale.

Secondo fonti governative sentite dall'Ansa, nel corso del preconsiglio dei ministri che si è tenuto questa mattina, alcuni dicasteri avrebbero sollevato dubbi di costituzionalità, di merito e di copertura. Adesso tocca al presidente del Consiglio Mario Monti decidere se spacchettare il testo in un decreto e in un disegno di legge oppure se rinviare il dossier al mittente. Durante la riunione l’incontro dei "tecnici" che precede il Consiglio dei ministri di venerdì, i dirigenti di alcuni dicasteri hanno infatti sollevato parecchie riserve al decreto proibizionista messo a punto da Balduzzi con l'intento di "educare" gli italiani a un migliore stile di vita. Secondo quanto fanno sapere fonti ministeriali, sarebbero infatti stati espressi dubbi di costituzionalità, di merito (in particolare sulla tassazione delle bibite gassate e zuccherate) e di copertura da parte del dicastero dell’Economia. Del problema è stato investito il premier che, a questo punto, dovrà decidere se portare comunque il testo in Consiglio dei ministri venerdì prossimo (in questo caso si starebbe valutando l’ipotesi di spacchettare il provvedimento in due: un decreto per la parte non problematica e un disegno di legge per quelle norme su cui sono state sollevate le riserve) o se sia invece preferibile rinviare il dossier, nella speranza di superare l’impasse. Secondo altre fonti, invece, si starebbe valutando anche la possibilità di approvare il testo "salvo intese", la formula usata nel Consiglio dei ministri per quei provvedimenti per i quali non c’è ancora un testo definitivo.

Oltre al problema della costituzionalità, però, il governo Monti dovrà fare i conti con i malumori della politica. Il "decretone" è stato accolto da una selva di polemiche sia da parte della maggioranza che tiene in vita i tecnici sia da parte dell'opinione pubblica. Nell'aria c'è infatti la puzza di proibizionismo.

"Stiamo andando verso uno stato etico che ci dice cosa fa male mangiare - tuona il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni - le bibite gassate fanno male e le patatine fritte no? Manca solo tassare l'aria". Anche i sindacati non l'hanno presa bene. Insomma, l'iter parlamentare si preannuncia già come un vero calvario. Dal canto suo, Balduzzi spera che "il testo non venga stravolto".

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