Dylan Dog contro Antonio Ingroia

Sui cartelloni che circolano sul web gli eroi dei cartoon sostengono il pm antimafia. E l'editore Bonelli si infuria

Dylan Dog contro Antonio Ingroia

La politica è una cosa seria, ma spesso si trasforma nel mondo delle contrapposizioni: destra contro sinistra, noi contro loro, buoni contro cattivi. E chi meglio dei fumetti impersona l'eterna lotta del Bene contro il Male. Così, dopo i Fantastici Quattro del Pd, in questa campagna elettorale sui manifesti sono spuntati anche Dylan Dog, il nonno di Heidi, Thor, Ken il Guerriero, Candy, Grisù e persino i Simpson (guarda le immagini). Tutti a sostegno di Antonio Ingroia.

I cartelloni "virtuali" che stanno facendo il giro del web sono stati realizzati da non ben identificati sostenitori del pm antimafia. Ma chi lo ha detto che questi personaggi voterebbero per gli arancioni? Come si può in un campo così soggettivo come la politica decidere chi rappresenta il Bene e chi il Male? Tra l'altro, da sempre i fumetti (come qualsiasi opera letteraria) si portano dietro il bollino di "destra" o "sinistra" a seconda dai valori che veicolano. Chi ha realizzato i manifesti, però, non ha fatto distinzioni tra gli eroi, identificandoli piuttosto con persone comuni come il montanaro, il dipendente delle palestre, il lavoratore a progetto o il vigile del fuoco discontinuo.

Non stupisce però che il "papà" di alcuni dei fumetti rappresentati se la sia presa.

Ecco quindi che la Sergio Bonelli Editore ha diffidato Ingroia a usare Dylan Dog, Tex o altri personaggi come testimonial del partito, dichiarando "di non essere in alcun modo affiliata o di sostenere alcuna formazione politica".

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