E la quaterna del Pontefice sbanca il lotto a Buenos Aires

Per una squadra di calcio conta più avere qualche santo in paradiso o un solo Papa sulla terra? Giocatori, dirigenti e tifosi del San Lorenzo non hanno dubbi, loro si tengono stretto Francesco, professione Pontefice. Ma, in passato, anche focoso supporter (qualcuno si è permesso di definirlo addirittura hooligan, ma si tratta di infedeli miscredenti) della squadra di calcio del quartiere Almagro: club che sta a Buenos Aires un po' come il Chievo sta a Verona. Ma mentre il Chievo può contare, al massimo, sulla protezione di Romeo e Giulietta, il San Lorenzo di Alamagro è benedetto (con la «b» minuscola, mi raccomando) addirittura dall'ultrà Bergoglio. La cui effigie è stata prontamente attaccata sulle magliette del San Lorenzo, e subito la formazione di Almagro - giocando «divinamente» bene - ha battuto (10 contro 11) gli storici avversari del Colòn. Ma gli influssi benefici di Francesco non finiscono qui. Migliaia di suoi concittadini del quartiere Alamagro hanno infatti giocato i numeri della tessera (88235) del tifoso Bergoglio al suo club del cuore, il San Lorenzo di Almagro, appunto. Risultato. I numeri sono usciti.

E ora la gente del popolare (e «papale» quartiere di Buenos Aires) ha un motivo in più per tessere le lodi di Francesco. Quei senzadio della Lega Calcio argentina hanno intanto ordinato alla società San Lorenzo di togliere dalle magliette il «santino» di Bergoglio. Risposta: «Andate all'inferno!».

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