Ecco come salvare i nostri ultimi euro

Tutte le occasioni da prendere al volo per guadagnare in tempi di crisi e sconfiggere il panico

Ecco come salvare i nostri ultimi euro

Malgrado negli ultimi giorni la Borsa abbia recuperato terreno, le tensioni che scuotono la zona euro e l'intransigenza della Germania dinanzi ai Paesi mediterranei in difficoltà con il debito pubblico, continuano a mettere a repentaglio i risparmi delle famiglie italiane. Ecco perché il Giornale ha deciso di concentrare in questa pagina, sette consigli pratici per investire gli ultimi euro che ci sono rimasti in tasca dopo l'aumento delle tasse deciso dal governo Monti. Il mercato rimane estremamente nervoso ed è quindi fondamentale diversificare, ma si possono individuare buone occasioni tra azioni, obbligazioni, valute e materie prime anche dispondendo di un capitale prossimo ai 50mila euro. E per chi non vuole rischiare, con i conti di deposito si spunta oltre il 3 per cento netto.

«Mi piacciono le obbligazioni, ma niente Bund tedeschi»

«Non c’è bisogno di consigliare a un risparmiatore l’investimento in bond, ci pensa da solo». Angelo Drusiani, responsabile investimenti di Albertini Syz ed esperto del reddito fisso, è convinto che nonostante l’impazzimento degli spread, fenomeno sconosciuto fino a meno di due anni fa, è ancora possibile avere soddisfazioni dal reddito fisso. Basta muoversi con un po’ più d’attenzione.«La parola d’ordine - sottolinea nel caso Drusiani- è disporre di un portafoglio diversificato, in modo da mediare il rischio. Certo, con una disponibilità di 50mila euro è un’operazione più complicata, ma si può fare». Vediamo come. Anche se la propensione al rischio è bassa, Drusiani suggerisce di non parcheggiare la liquidità in un bund tedesco o in un’obbligazione finlandese. È vero, è come mettere i soldi in cassaforte, ma i rendimenti sono nulli. In alcuni casi, il costo del parcheggio è superiore al tasso offerto. «Meglio dun­que destinare i primi 15mila euro all’acquisto di un Btp 2015 in grado di rendere il 4% - è il consiglio dell’esperto - . Lo stesso importo si può, poi, investire in un Oat francese triennale all’1,30%, mentre i residui 20mila euro possono essere messi in un bond triennale Eni, che offre un discreto rendimento (4% lordo)». Se invece la propensione al rischio è più elevata, il portafoglio può essere composto da un Btp decennale ( tasso al 5,8%) su cui puntare 15mila euro; da un’obbligazione Intesa Sanpaolo 2017 (4,5%) dove investire altri 15mila euro; e, infine, da un bond della tedesca Rwe che offre il 2,75% a cinque anni.

«Bene le azioni, ma solo a rate e diversificando in tutto il mondo»

Le azioni possono rappresentare una valida alternativadiinvestimento perché da tempo passano di mano in Borsa a prezzi scontati e perché possono offrire degli interessanti dividendi, pur con qualche incertezza sul 2013. L’imperativo-spiega Gianluca Verzelli, vicedirettore di Banca Akros- è però diversificare. «Bisogna fare molta attenzione - prosegue il banchiere che si occupa dei risparmi dei “paperoni”d’Italia con la controllata del private banking del gruppo Bpm-adifferenziare il proprio investimento in diverse aree geografiche ». In questo momento, «nonconsiglierei a una famiglia di investire tutti i risparmi a disposizione perché, nonostante gli ultimi rialzi di Borsa, potrebbero scatenarsi nuovieimprovvisi ribassi ». Comemuoversiallora?«Perilmomento investirei il 65% del capitale disponibile, suddividendolo tra i mercati asiatici, l’Europa e gli Usa. Con questi pesi: 20% ai Paesi emergenti ( di cui i 3/4 in Asia e il restante in altri mercati come il SudAmerica) e il 45% in Europa e Stati Uniti». Quanto ai singoli settori, potrebbero essere interessanti le azioni del settore petrolifero, alcuni industriali e tecnologici americani; da seguire con attenzione anche qualche titolo finanziario della vecchia Europa. La premessa è, però, verificare quali siano le prospettive di crescita delle singole società e accertarsi che abbiano i conti in ordine. Ecco perché «il mio suggerimento è quello di investire in fondi globali - conclude Verzelli - così da ottenere la massima diversificazione dal punto di vista geografico o affidarsi agli Etf (i fondi passivi che replicano gli indici, presentano commissioni ridotte e sono scambiati in Borsa come le azioni ndr)».

CONTI DI DEPOSITO: Guadagnare il 3% senza rischiare

Ecco come strappare rendimenti netti superiori al 3% in tempi di crisi economica vincolando i propri risparmi per un anno. La soluzione sono i conti di deposito, ovvero i depositi bancari che riconoscono un tasso di interesse generoso a chi lascia «riposare » i propri soldi per un determinato periodo. Un buon rifugio per la propria liquidità che viene messa al riparo dal rischio inflazione. E anche dal punto di vista della sicurezza si può stare tranquilli: i conti sono tutelati dal Fondo interbancario di tutela, che garantisce le somme fino a 100mila euro. Inoltre, per attrarre la clientela molte banche hanno«annullato»l’imposta di bollo introdotta dal decreto Salva Italia. Ovviamente ai rendimenti si applica l’imposta del 20% sul risparmio.
Tra le offerte più valide (tutte quelle esaminate sono a zero spese di bollo), considerando la disponibilità di 50mila euro vincolati a 12 mesi, si segnalano il 4,25% garantito da InMediolanum di Banca Me­diolanum (1.700 euro di rendimento netto). Idem per WeBank del gruppo Bpm che offre un conto corrente tradizionale con la possibilità di vincolare le somme. Interessanti anche il 4% garantito da Fine­co (gruppo Unicredit) con il conto CashPark (che frutterebbe 1.600 euro netti), il 3,6% offerto da Mediobanca con CheBanca! (1.440 euro netti) e il 3,5% di Conto Arancio di Ing.

LE VALUTE: Ok la corona e il dollaro di Singapore

«Occorre puntare sui Paesi industrializzati come quelli scandinavi (corona svedese e corona norvegese), sull’area del Pacifico (dollaro australiano,neozelandese e canadese) oltreché sui mercati emergenti (rublo russo,rupia indiana,real brasiliano e renminbi cinese) ». Anche se queste monete hanno segnato un buon rialzo negli ultimi due mesi «i fondamentali solidi delle singole economie lasciano spazio a ulteriori rimbalzi»,spiega Giovanni Pozzi, fondatore e ad di Jw Partners, società indipendente che fornisce consulenza sul mercato dei cambi ai fondi di investimento. Che ripete come un mantra: «La diversificazione valutaria è importante», per chi ha la passione delle solidità si segnala anche il dollaro di Singapore, «il franco svizzero del 2000». Mentre tra le occasioni di investimento si possono anche valutare il won della Corea del Sud e i pesos di Colombia e Cile che sono «molto liquidi», cioè molto scambiati e perciò non esposti a questo rischio come il sol peruviano. Come investire? «Per non impegnarsi direttamente sulle singole divise- sottolinea Pozzi- si possono acquistare gli Etf (i fondi che si negoziano come azioni- ndr)che replicano l’andamento delle singole valute ». Se si può contare su un buon consulente, precisa, «si può entrare direttamente su quei mercati con un’obbligazione» aggiungendo all’apprezzamento della valuta il rendimento della cedola.

MATERIE PRIME: Puntare sul platino. La carta dei future

Platino, greggio e mais. Se volete investire nelle materie prime, queste sono le direzioni sulle quali puntare, secondo Credit Suisse. Nei prossimi 12 mesi il platino potrebbe, infatti, regalare più soddisfa­zione di oro e argento. Sembra un paradosso, ma i due classici «metalli preziosi rifugio» sono anche i più esposti all’incertezza che domina il mercato. Perciò - secondo gli esperti del Credit Suisse - è meglio rinviare sia le ipotesi di acquisto sia,per chi ne è in possesso,quelle di vendita.I dubbi sulla ripresa penalizzano poi i metalli tradizionali come zinco, piombo e stagno per i quali gli analisti prevedono ribassi. Tra le altre soluzioni possibili nel campo energetico si segnalano il greggio Wti (quello trattato negli Usa)e il gas naturale americano.Attenzione infine al mercato dei cereali: il trend di mais, grano e soia è positivo, ma occhio al prezzo. C’è anche qualche possibilità di rialzo nel mercato del cacao. Quali sono gli strumenti più adatti per investire? «La mancanza di direzione del mercato delle materie prime nell’ultimo mese lascia pensare che gli investitori siano ancora in cerca di una strategia », sottolinea Tobias Merath, analista della banca svizzera. È così probabile che si continuerà ad assistere a elevati rialzi seguiti da altrettanto repentini ribassi. Ecco perché «stanno diventando sempre più attraenti future e opzioni», rispetto ai più tradizionali Etf.

MONETE D’ORO: Costruire un «tesoretto» in sterline

Visto la situazione attuale, «pensare di investire in oro fisico il 25-30% delle proprie disponibilià è una scelta da buon padre di famiglia»: a parlare è Roberto Binetti, che da anni opera sul mercato con la sua Confinvest fl, storica società milanese di intermediazione in oro monetato. «Ritengo che il metallo giallo sia ancora notevolmente basso », prosegue Binetti. Quindi le Sterline e i Marenghi aurei ricevuti in eredità dai nonni rappresentano un tesoretto che non soltanto non va disperso, ma che sarebbe opportuno incrementare, magari con una serie di acquisti mensili. Fatta la premessa che non stiamo parlando di collezionismo numismatico ma di oro da investimento, il conio su cui puntare è la sterlina Elisabetta II «perché è riconosciuta in tutta Europa ed è immediatamente liquidabile, in pratica un assegno circolare», prosegue Binetti, che preferisce la moneta di Sua maestà britannica rispetto ai lingotti aurei, i quali per loro natura sono più «pesanti», costosi e, quindi,meno commerciabili.L’oro da investimento ha poi il vantaggio di essere esente da Iva e da commissioni. Fondamentale, però, affidarsi soltanto agli operatori autorizzati da Bankitalia con la legge 7/2000 (esiste un apposito elenco). Attenzione, insomma, ai «Compro- oro» fioriti nelle città italiane: «Se non sono autorizzati dalla Vigi­lanza- conclude Binetti -trattano le monete d’oro in modo illegale».

IMMOBILI: Box auto o casa vacanze sul Mar Rosso

Ci sono investimenti immobiliari possibili con 50mila euro? La cifra per un appartamento in centro a Milano è indubbiamente bassa, ma per un box, che si può affittare a un prezzo ragionevole ed è comunque mattone sonante, 50mila euro possono bastare individuando una zona semicentrale. L’affitto del box può tranquillamente arrivare a 200-300 euro al mese, dipende ovviamente dalla posizione e da quanto è grande. Se poi si vuole puntare su un posto auto, con quella cifra se ne possono acquistare due, e l’affitto che se ne ricava è più o meno equivalente a quello del box. Naturalmente un box è pur sempre un immobile e, dunque, soggetto alle tasse come l’Imu. Allafine il rendimento non sarà certamente alto, ma il bene, se acquistato ai prezzi oggi spuntabili su un mercato comunque depresso, può rivalutarsi. E,dunque,alla fine l’investimento potrebbe rivelarsi vincente. L’alternativa ad acquistare un box in una grande città,come Milano o Roma, sono le villette vacanze.

In località come Sharm-el-Sheikh, in Egitto, terra certamente non tranquilla, vendono monolocali e bilocali a prezzi interessanti ( da 30 a 50mila euro) che si possono affittare mensilmente a 300- 400 euro, oppure da godere per le ferie. In questo caso l’investimento è un po’ più rischioso,ma se l’Eurozona dovesse implodere, almeno il buen retiro sarebbe garantito.

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