Elezioni comunali a Perugia, la sfida (tutta al femminile) che prepara alle Regionali

Nella città simbolo dalla quale è recentemente partita l'inchiesta giudiziaria sul dossieraggio è ormai quasi sicuro che ci sarà una prima sindaca donna: chi tra Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia succederà al forzista Romizi

Elezioni comunali a Perugia, la sfida (tutta al femminile) che prepara alle Regionali
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Con tutta probabilità il prossimo sindaco di Perugia sarà una donna. Al termine dei dieci anni consecutivi in cui a capo dell'amministrazione del capoluogo umbro c'è stato l'esponente di Forza Italia Andrea Romizi - che quindi per legge non potrà ricandidarsi - si apre una competizione molto interessante tra centrodestra e centrosinistra. Per quanto è vero che in realtà i candidati a primo cittadino in questa realtà siano cinque, tutti danno sostanzialmente per certo il fatto che saranno proprio le due coalizioni più numerose a contendersi il successo e quindi - stante così la situazione - per la prima volta nella sua storia la città perugina verrà governata da una figura politica femminile, rinnovando una tradizione già in atto in Umbria dopo le ultime tre presidenti della Regione tutte donne: Maria Rita Lorenzetti (dal 2000 al 2010), Catiuscia Marini (dal 2010 al 2019) e ora Donatella Tesei. Senza contare che il prossimo autunno quest'ultima potrebbe addirittura sfidare un'altra donna: la sindaca di Assisi, Stefania Proietti. Ecco allora chi potrebbe occupare la poltrona più importante di Palazzo dei Priori.

Vittoria Ferdinandi (centrosinistra)

Vittoria Ferdinandi, 37 anni, a capo di un "campo larghissimo" del centrosinistra: è sostenuta infatti da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Pensa Perugia (con i simboli di Azione, Socialisti per Perugia, Perugia in Europa e Laboratorio Civico) e dalle liste civiche Orchestra per la Vittoria, Anima Perugia e Perugia per la sanità pubblica. Ha una doppia laurea in Filosofia e Scienze tecniche e psicologiche ed è impegnata politicamente dai tempi del liceo classico, anche se non si è mai candidata in una istituzione. È balzata alle cronache cinque anni fa, quando era direttrice di un ristorante a Perugia che impiega un gruppo di ragazzi e ragazze che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone. Per questo progetto chiamato "Numero Zero" ha ricevuto l'onorificenza dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella "per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici".

Margherita Scoccia (centrodestra)

Ferdinandi è così riuscita miracolosamente a ricompattare la sinistra perugina, frammentata da oltre un decennio. Tuttavia la sua scalata al comune di Perugia appare tutt'altro che semplice. Un po' perché l'ultima volta che è andata in scena l'"ammucchiatissima rossa" (ovvero in Abruzzo) non andò proprio benissimo. E poi c'è da considerare che la grande favorita a Perugia sia Margherita Scoccia, di Fratelli d'Italia. 45 anni, si è laureata in Architettura presso l'Università degli studi di Firenze, entrando poi nell'Ordine relativo. Proprio negli anni dell'università aveva cominciato la propria attività politica all'interno del circolo politico-culturale di Alleanza Nazionale, per poi confluire in FdI. Con il partito guidato da Giorgia Meloni, Scoccia si è candidata per la prima volta alle elezioni comunali nel 2019: non le andò benissimo, ma comunque venne nominata dal sindaco Romizi assessore all'Urbanistica. Adesso, proprio sulla scia di questa esperienza istituzionale, punta a vincere l'elezione già al primo turno. A sostenerla (oltre al suo partito) ci sono sette liste: Lega e Forza Italia con la lista Fare Perugia, Perugia Civica, Progetto Perugia, Futuro Giovani, Perugia Amica e Udc.

Gli altri candidati in campo

Dopo loro due, restano in lizza come aspiranti sindaci tre uomini. Massimo Monni non è nuovo alla politica: ex socialista, è già stato eletto con il centrodestra per vari ruoli in Comune e Regione. Adesso si presenta sotto l'insegna di "Perugia Merita", una candidatura fuori dai due poli principali con due liste a sostegno: una civica e una più politica coordinata dalla ex vicepresidente della Regione Carla Casciari. Anche se non ci sarà il suo simbolo, Italia Viva lo appoggerà. Leonardo Caponi si candida invece con il simbolo del Partito Comunista Italiano: alle spalle ha una lunga storia con i Comunisti che lo ha portato anche in Senato dal 1994 al 2001, quando è stato anche presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama. Infine c'è l'ex calciatore Davide Baiocco, che ha giocato non solo nel Perugia ma anche (per un breve periodo) anche nella Juventus allenata da Marcello Lippi e in molti altri club.

Quando ha annunciato la sua discesa in campo, c'era anche Stefano Bandecchi, sindaco di Terni a fare il tifo, prima di scaricarlo recentemente; la sua lista è Forza Perugia ed è sostenuto anche da Alternativa Riformista – Italexit.

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