Il sindaco uscente di Pisa, Michele Conti, per un soffio manca la conferma al primo turno. Con un conteggio finale al cardiopalma, il fatidico 50% più un voto non scatta: Conti si ferma al 49,96% dei voti, contro il 41,12% del suo principale sfidante, Paolo Martinelli, del centrosinistra. Al terzo posto Francesco Auletta, esponente di alcune forze di sinistra, al 6,73%. Ben distante la candidata di Italia Viva, Azione e Psi, Rita Mariotti, con l'1,34%. L'affluenza è stata del 56,43%, in leggero calo rispetto alle ultime elezioni (2018), quando a votare si recò il 58,58% degli aventi diritto.
Una corsa a sei per la città della Torre
Oltre ai due sfidanti principali, Michele Conti (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia-Udc-Pli, Sviluppo e Territorio-Pesciatini per Pisa, Pisa al Centro-Conti Sindaco e Pisa Punto Zero) e Paolo Martinelli (Pd, Sinistra Unita per Pisa, Riformisti per Pisa, La Città delle Persone-Con Paolo Martinelli, Movimento Cinque Stelle), a contendersi la poltrona di primo cittadino della città della Torre pendente c'erano anche Rita Mariotti (Azione, Italia Viva, Psi, Liberal Forum), Francesco “Ciccio” Auletta (Unione Popolare e Una Città in Comune), Alexandre Dei (Patto Civico 2023) ed Edoardo Polacco (Comitato Libertà Toscana).
Il laboratorio politico Pd-M5S
Uno dei dati salienti di questa sfida è l'alleanza, già al primo turno, tra il Pd e il Movimento 5 stelle. Il "peso" delle forze politiche è mutato rispetto a cinque anni fa, su questo non ci sono dubbi, ma era comunque interessante scoprire quale effetto avrebbe avuto l'asse giallorosso. Dai primi dati sembra che l'alleanza non abbia riscaldato più di tanto gli elettori pisani.
Nel 2018 il candidato del M5s (Gabriele Amore) ottenne il 9,9%. Il centrosinistra, che si presentava con l'assessore al bilancio Andrea Serfogli, al primo turno si fermò al 32,2%, mentre il centrodestra, con Michele Conti, ottenne il 33,4%.
Le altre forze in campo cinque anni fa: Francesco "Ciccio" Auletta ottenne il 7,8%; Raffaele Latrofa il 6,6% (poi alleatosi con il centrodestra); Antonio Veronese (alleatosi al ballottaggio con il centrosinistra) il 6,2%; Maria Chiara Zippel (poi col centrosinistra) l'1,7%.
Al ballottaggio la sfida tra Serfogli e Conti vide prevalere il secondo con il 52,3% dei voti, contro il 47,7% del candidato del centrosinistra. La differenza tra i due fu di 1.811 voti, pari al 4,6%. Il centrodestra, così, strappò alla sinistra una roccaforte rimasta inespugnata dal 1994.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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