Elezioni regionali in Umbria ed Emilia-Romagna, urne aperte: tutto quello che c’è da sapere

Si vota oggi fino alle 22 e domani dalle 7 alle 15: subito dopo inizierà lo spoglio. Scontro tutto al femminile a Perugia e dintorni (la uscente Tesei contro Proietti). De Pascale tenterà di difendere la roccaforte rossa dalla concorrenza di Ugolini

Elezioni regionali in Umbria ed Emilia-Romagna, urne aperte: tutto quello che c’è da sapere
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Ultimo voto del 2024 sul territorio italiano e nuovo test che avrà un riflesso (anche) in ambito nazionale per tutti i partiti politici che siedono in Parlamento. In Emilia-Romagna e in Umbria, infatti, si sono aperti questa mattina alle ore 7 i seggi per le elezioni regionali che decreteranno chi saranno sia i nuovi governatori sia i nuovi componenti dei due Consigli locali. Alle 19 di oggi sono giunti altri dati parziali sull'affluenza: crollo netto in entrambe le zone geografiche, con un 35,7% nella prima (contro il 67,6% del 2020, quando si votava in un solo giorno) e un 37,8% nella seconda (nella sola giornata prevista nel 2019 era 64,6%).

Torna la sfida tra il centrodestra e il centrosinistra

Dopo la consultazione popolare tenuta tre settimane fa in Liguria, vinta dall'ex sindaco di Genova Marco Bucci, il centrodestra proverà a confermare gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi tre anni nelle Regioni, dove ha vinto ovunque, tranne la Sardegna. Di contro, il centrosinistra tenterà di smuovere una situazione che lo ha visto quasi sempre perdente: sia diviso sia quando si è presentato tutto unito. Le urne resteranno aperte in entrambe le zone fino alle 22 sì oggi è poi riapriranno domani dalle 7 fino alle 15. Subito dopo, comincerà lo spoglio ufficiale delle schede.

Trionferà, in un turno unico, il candidato presidente che avrà preso più voti rispetto agli avversari: non è infatti previsto il ballottaggio. In tutte e due le regioni l'elettore potrà dare fino a un massimo di due preferenze per i consiglieri, ma rispettando la norma di genere (un uomo e una donna) e comunque della stessa lista su cui è stata segnata la X. Se in Emilia-Romagna è consentito il voto disgiunto - ovvero votare un presidente di una coalizione e la lista per il rinnovo del consiglio comunale di un'altra alleanza - questo non sarà permesso in Umbria, pena l'annullamento della scheda.

Umbria, la leghista Tesei va a caccia del bis

Tra le due partite in corso, certamente quella che si prevede più incerta è quella umbra, per un match tutto al femminile. È vero che ci sono in tutto nove candidati, ma tutto fa ragionevolmente credere che soltanto in due (entrambe donne) possono contendersi concretamente la vittoria.

Qua Donatella Tesei, presidente della giunta uscente che vinse le elezioni nel 2019 dopo cinquant'anni ininterrotti del governo di sinistra, si e ricandidata per un secondo mandato: oltre al suo partito di appartenenza - la Lega - la governatrice è sostenuta da tutte le forze che compongono tradizionalmente il centrodestra unito: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi Moderati e le liste civiche in appoggio alla stessa Tesei. Una piccola (ma non irrilevante novità) riguarda l'ingresso nella coalizione anche di Alternativa Popolare guidata dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che potrebbe anche risultare determinante.


Sul fronte opposto, il centrosinistra si presenta compatto con (più o meno dichiarate) tutte le forze di opposizione al governo Meloni che tifano per Stefania Proietti, prima cittadina di Assisi. Sulla scheda, infatti, si trovano vicini i simboli di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, +Europa, oltre a qualche candidato sparso di Italia Viva sparso in qualche lista civica. Una "formazione tipo" del genere, in un'elezione regionale, si era vista solamente in Abruzzo nello scorso marzo: e per il campo larghissimo non andò benissimo.

Emilia-Romagna, la roccaforte rossa può essere espugnata?

Schema di gioco in campo pressoché identico per le due formazioni anche in Emilia-Romagna. In tutto saranno quattro i concorrenti per succedere a Stefano Bonaccini come nuovo governatore regionale, ma anche qua è pressoché certo che la stragrande maggioranza dei voti verranno presi dai due candidati di centrosinistra e centrodestra.

Per Pd, M5s, Avs e centristi c'è la candidatura di Michele De Pascale, attuale sindaco di Pavenna, che molti osservatori vedono come favorito contro Elena Ugolini di FdI, Lega e Fi.

Tuttavia le sorprese sono sempre dietro l'angolo e non è escluso che l'ammucchiata rossa possa perdere una sua storica roccaforte, stante anche le polemiche per la recente gestioni delle alluvioni che hanno colpito nell'ultimo anno e mezzo quel territorio.

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