Emilio Fede a La Zanzara: "20mila euro da Mediaset ma non navigo nell'oro"

Il giornalista a La Zanzara: "Autista, casa e ufficio, ma con tutto quello che ho dato è niente". Poi annuncia: "Vorrei fare un movimento e vorrei Saviano". Il programma? "Legalizzare la prostituzione"

"Nel contratto con Mediaset iniziato il primo giugno c'è autista, casa, ufficio e ventimila euro netti al mese, ma neppure un euro di buonuscita dopo 24 anni. E devo fare un programma. Un contratto dignitoso, mi avrebbero dovuto dare molto di più dopo quello che ho dato all'azienda".

Emilio Fede si lamenta ai microfoni de La Zanzara su Radio24. L'ex direttore del Tg4 rincara poi la dose: "Ventimila euro al mese sono niente per quello che ho fatto, mica sono stato lì a rubare. Non è che navigo nell'oro, non ho un appartamento di lusso. Non trasformiamo ventimila euro in un fondo ricchezza. Non significa essere ricchi e poi un po' di soldi li passo a mia moglie e a mia figlia. Non è un contratto sontuoso. Non ditemi che sono la ricchezza, io ho lavorato per sessant'anni fino a 81 anni, e nell'ultimo periodo senza prendere un giorno di ferie".

Fede poi spiega i suoi progetti futuri, uno su tutti: "Voglio fare un movimento, non un partito. E quando vedo che tutti fanno le liste e i politici si ripresentano senza aver risolto le cose allora ho pensato: adesso faccio qualcosa anch’io. E mi piacerebbe avere in lista Roberto Saviano, sì proprio lui. L’ho sempre criticato ma è uno che vale. Lo vorrei con me".

E per quanto riguarda i programmi, il giornalista annuncia: "Cosa farei? Legalizzerei la prostituzione,
bisogna tornare alle case chiuse, per evitare lo squallore di quello che si vede in giro. Bisogna che le prostitute paghino le tasse, di sicuro guadagnano più di me"
.

Infine, una battuta su Lele Mora: "Sono contento che sia uscito dal carcere anche se con me non si è comportato molto bene. Ho visto che la dieta imposta gli ha fatto bene, è diventato un bel ragazzo.

Io mi vorrei riconciliare ma non posso chiamarlo perché siamo coimputati. Lo chiamerei subito se potessi. Le cose che ha detto me le spiegherà, ma io l’ho già perdonato. Gli mando un abbraccio: Gabriele, tu lo sai che siamo amici".

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