Povero Massimo Ciancimino, non gliene va bene una. Neanche il tempo di «sparare» via tv, giusto per riconquistare un po' di riflettori, che chissà che trame mafiose stavano dietro l'omicidio di Helene Pastor - l'ereditiera monegasca gravemente ferita in un agguato lo scorso 6 maggio e poi morta, in seguito all'aggressione, qualche settimana fa - che ecco che si trovano gli assassini della donna. Assassini che con mafia, camorra, 'ndrangheta e argomenti noti all'ex testimone chiave del processo sulla trattativa Stato-mafia declassato a imputato dello stesso processo, non c'entrano nulla. A uccidere la Pastor, infatti, sono stati due sicari, ingaggiati non dai boss di chissà quale mafia internazionale ma dal genero, che ha confessato.
L'ennesima bufala di Ciancimino. L'ulteriore figuraccia del figlio più piccolo del sindaco boss di Palermo Vito. Un flop che conferma quello che alcune sentenze, sia pure non definitive, hanno stabilito: e cioè che Massimo Ciancimino non è attendibile perché è un bugiardo che mente e che ama i riflettori.
L'aveva buttata lì con aria grave, qualche settimana fa, in una lunga intervista a Sky Tg24, la storia della Pastor. E tutti i giornali l'avevano ripresa, dandogli quella ribalta che a Ciancimino jr, già ospite di riguardo di talk show, piace tanto, e che da un po' di tempo, da quando è passato da «icona dell'antimafia» a imputato, ha perso smalto. «Ho certezza del fatto - aveva detto, dopo aver implorato l'aiuto e la tutela dello Stato -che i grandi patrimoni mafiosi sono dietro a grandi nomi della finanza, a livello europeo». Quindi la bordata sul caso Pastor: «Bisognerebbe andare a bussare a quello che è stato l'ultimo omicidio in Costa Azzurra: la famiglia Pastor. Prima è stato ammazzato l'autista poi è stata ammazzata lei Helene Pastor. Cosa c'è dietro? Quali interessi? Chi realmente copriva questa famiglia che oggi detiene due terzi del Principato di Monaco? Sono fatti che danno da pensare e ti fanno paura da raccontare».
L'uscita di Ciancimino jr aveva fatto rumore.
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