L'addio di Fabio Fazio e dell'ad Carlo Fuortes scuotono il mondo politico. Per il bianco e il nero abbiamo raccolto le opinioni di Sandro Ruotolo, responsabile Pd comunicazione, e di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.
Cosa pensa delle dimissioni di Fuortes da amministratore delegato Rai e come giudica il suo operato?
Ruotolo: “Fuortes è stato costretto a uscire. Il governo ha fatto un decreto d'urgenza 'contra personam' e, quindi, per me, è stato un atto molto grave perché bisognava aspettare la scadenza naturale del mandato, ossia il 2024. L'amministratore delegato, invece, è stato sottoposto da mesi a un fuoco di critiche da parte della politica e, alla fine, non ha retto più. Lo ha detto esplicitamente in quella sua lettera d'addio. Si tratta di un atto molto grave che non si era mai visto”.
Gasparri: "Credo che la fase di Fuortes si fosse esaurita da tempo, poteva prenderne atto prima, non lascia un segno significativo nella lunga e complessa storia della Rai. Comunque ha gestito e governato la situazione per come si poteva in una fase complicata, di transizione politica, con un Governo tecnico e le elezioni. Gli auguro di poter proseguire negli ambiti più confacenti alla sua vocazione per l’arte musicale e la sua attività e comunque sempre con rispetto personale che è alla base dei rapporti tra le persone".
L’addio di Fabio Fazio è una perdita grave per la Rai?
Ruotolo: “A mio giudizio sì, anche perché era il programma di RaiTre che faceva più ascolti. A parte il danno sul pluralismo, c'è un danno economico fortissimo per l'azienda perché la Rai vive anche di pubblicità. Quanto ci vorrà per recuperare quegli ascolti?”.
Gasparri: "Fabio Fazio? Direi 'Fabio fazioso'. È sempre stato schierato, ha guadagnato molto. Adesso fa anche la vittima e scatena una muta di sostenitori già da lui ingaggiati come autori o ospiti che fanno le interviste tra di loro per solidarizzare con Fazio. L’ho ribattezzato anche 'Fabio sazio' perché si è saziato di guadagni e altri ne avrà. Se ne andato per sua libera scelta, evidentemente inseguendo altri guadagni e fa pure il martire. Un comportamento in linea con la sua condotta schierata con la sinistra. Francamente gli auguro di guadagnare ancora tanto ma non staremo qui a versare lacrime sulla sua scelta di ulteriore arricchimento. Auguri a lui, che ho letto ha un patrimonio immobiliare invidiabile".
Il suo addio dipende da pressioni politiche oppure dal fatto che l’ex ad Fuortes non ha voluto nemmeno aprire una trattativa per il rinnovo?
Ruotolo: “Ma non è questo il punto. Se si va a vedere c'è sempre un elemento oggettivo, ma esiste una nuova narrazione e uno spirito vendicativo, basti pensare al tweet del ministro Salvini. Perché hanno dovuto fare questo cambio? Che cosa stava succedendo? Io non ho capito neppure perché Fuotes dovesse andare via. Ce lo devono spiegare...”.
Gasparri: "Fazio se ne è andato per fare il martire, guadagnando soldi in più. Questa è la mia osservazione di fondo".
In Rai sta avvenendo il classico spoil system oppure c’è un’opera di lottizzazione?
Ruotolo: “Non è sempre stato così perché sono sempre state rispettate le scadenze naturali, come ha ricordato l'ex presidente Roberto Zaccaria. Ma non solo. Non siamo in presenza di un centrodestra ma di una destra-destra. Per noi il servizio pubblico è la culla dei punti di vista diversi. Credo che tutto questo porterà alla morte del servizio pubblico”.
Gasparri: "In Rai si è chiuso un ciclo e se ne apre un altro. Non c’è niente di scandaloso. Non è che andava bene solo se Fazio comanda o se ci sono quelli di sinistra. Tra l’altro leggo che andrà avanti Report, l’Annunziata, andrà avanti tutta un’informazione di sinistra. Quindi di che cosa si lamentano? Io spero di vedere il pluralismo realizzato perché adesso c’è una prevalenza esagerata della sinistra. E quindi spero si aggiunga qualcosa di nuovo senza togliere ciò che c’è ma nemmeno di lasciare questo coro della sinistra e della badessa Annunziata padrona della Rai".
Crede che sia necessario un maggiore pluralismo in Rai?
Ruotolo: “Credo che sia necessaria una riforma della governance e una legge sui conflitti di interesse altrimenti non ne usciamo. Poi, certo, difendo il punto di vista diverso. Accanto a Vespa ci devono stare altre voci. Bisogna aggiungere e non togliere voci perché questa è la natura del servizio pubblico. L'informazione deve servire i governati e non i governanti”.
Gasparri: "Non c’è una lottizzazione, c’è un’apertura al pluralismo di cui c’è bisogno assoluto. Più idee, più presenze, basta il monoscopio di Fazio, Annunziata, Ranucci e la sinistra televisiva che è padrona di un servizio pubblico che chiamandosi così deve essere del pubblico, comunque la pensi.
Basti dire che l’Annunziata ha un programma che si chiama In Mezz’ora, che dura molto di più. Già questo fa capire come loro prima si prendono la mezz’ora e poi si prendono tutto. Ci lascino qualche mezz’ora per chi la pensa diversamente da loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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