Falcomatà, il sindaco PD che toglie ai poveri

Soldi pubblici per finanziare feste di paese

Falcomatà, il sindaco PD che toglie ai poveri
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Giuseppe Falcomatà, il sindaco piidino della città metropolitana di Reggio Calabria è il nuovo Robin Hood, ma non come quello delle fiabe! Lui toglie ai poveri per dare ai ricchi. Con una determina a sua firma, il sindaco rosso dello Stretto ha, infatti, tolto fondi dalla sanità e dai servizi sociali della sua martoriata provincia reggina per darli ad una festa di paese. Non ci crederete ma è proprio così. Il sindaco dai folti capelli è riuscito, con un gioco di prestigio, a “distrarre” ben 140 mila euro dalle casse pubbliche.

A beneficiarne il comune (guarda caso rosso) di Palmi, piccola cittadina della Piana di Gioia Tauro per la sua Varia, un evento triennale che richiama visitatori da tutta la Calabria e non solo. Ben 140 mila euro sottratti da capitoli di spesa importanti. 10 mila euro dall’inclusione sociale e dal servizio civile; 10 mila euro dalla programmazione dalla rete dei servizi sociosanitari e sociali; 30 mila euro dal terzo settore; 80 mila, invece, dalla progettualità di presidi sanitari. Mica poco per una terra in continua emergenza, senza servizi sociali e sanitari. Soldi che avrebbero fatto più che comodo ai cittadini della provincia di Reggio Calabria che, da troppo tempo, ormai, sono costretti a vivere senza che gli venga riconosciuto uno dei diritti fondamentali: quello alla salute.

“L’evento chiama a se centinaia di turisti” e, dunque, va finanziato. È la motivazione scritta nero su bianco nel documento firmato da Giuseppe Falcomatà del 10 maggio 2024 che autorizza i burocrati a prosciugare i conti - o meglio - a “prelevare le risorse necessarie per garantire le iniziative” dai capitoli di spesa destinati al sociale. Un fatto grave, soprattutto, se l’operazione arriva da un sindaco del Partito Democratico. Un partito che, da mesi, ormai, ha fatto della sanità e della lotta alla disparità e alle disuguaglianza sociali una bandiera da sventolare contro il governo guidato da Giorgia Meloni.

Un fatto ancora più grave se si pensa che quei soldi tolti agli ultimi, per essere dati ad una festa di paese, avrebbero potuto essere vitali per un territorio in ginocchio. Ma si sa, l’importante è festeggiare. Nonostante a Reggio Calabria - come dicono da quelle parti - non ci siano nemmeno occhi per piangere. E la provincia è in ginocchio.

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