Il particolare più spassoso di tutta la lunga intervista a Vogue è sicuramente che la compagna Elly Schlein ha un'armocromista tutta sua. Le consiglia quali vestiti e soprattutto quali colori indossare. Per chi non lo sapesse (io non lo sapevo) l'armocromista è una consulente d'immagine che aiuta ad avere il look perfetto scegliendo il pantone perfetto in base alla "stagione". Pazzesco, no? La consigliera del primo segretario donna del Partito democratico si chiama Enrica Chicchio e, in un'altra intervista (a Repubblica questa volta), racconta di prendere dai 140 ai 300 euro l'ora per dispensare consigli di moda. "Elly non ha un look da centro sociale", svela. "Abbiamo sostituito l'eskimo con un trench di taglio sartoriale. Ma sarebbe controproducente snaturarla nel look rispetto a quello a cui siamo abituati". Dal cachemire di Fausto Bertinotti al trench di taglio sartoriale, il salto nel nuovo millennio è fatto. Ecco la sinistra 4.0.
Ma torniamo all'intervista. Qui dispensa pillole di vita, aforismi che nemmeno i libri autoaiuto o i biscotti della fortuna. Innanzitutto l'ingrediente fondamentale: "Essere molto convinti di quello che si dice". Senza essere tuttologi, mi raccomando. "Occorre farlo mettendosi anche nei panni di chi non la pensa come te", spiega Elly (possiamo chiamarla così?). "Bisogna spiegare le proprie ragioni non con le proprie parole, ma partendo da un punto di vista diverso da quello personale". Tutto chiaro, no? Andiamo avanti. Ecco altre chicche da Bacio Perugina: "Non c'è un 'noi' e un 'loro'", "Dobbiamo rendere comprensibile la complessità" e "Bisogna accettare che possiamo perdere. Se non si sa perdere, non si può vincere". Ma la più bella di tutte è probabilmente questa: "È la non-solitudine che ti dà speranza e fiducia, è il condividere un’idea che ti aiuta a trasmetterla". Pausa di riflessione: riflettete e interiorizzate.
Ora possiamo andare avanti.
L'intervista, corredata da un interessante book fotografico, è un compendio delle giornate patinate dell'ex sardina. Si parla anche di politica, per carità, ma volete mettere quanto è più cool la vita della leader con lei che ci racconta quanto faccia fatica a "rimanere sempre in contatto" con se stessa? Dopo tutto è una persona come tutte le altre. E come capita a tutti il lavoro ("il crescente impegno politico" nel suo caso) l'ha obbligata a molte rinunce. "Per una come me che all'università, a Bologna, usciva praticamente tutte le sere - spiega - ora questa parte è molto ridotta, cerco di difendere gli spazi di vita personale ma non è facile". Per carità c'è chi se la passa peggio, magari senza uno straccio di impiego o a tribolare con la rata del mutuo sempre più cara e la spesa al supermercato che ormai costa un occhio della testa. Ma questo è un altro discorso. Ed è poco glamour farlo su Vogue. Meglio parlare di diritti. Quelli degli omosessuali, per esempio. "Love is love", è il matra di Elly che torna a chiedere una legge contro l'odio e la discriminazione (un ddl Zan bis) e diritti per i figli delle coppie arcobaleno. E poi la raccolta differenziata. Una preghiera: fate la raccolta differenziata, per amore di Elly. Riducete l'uso della plastica, sostenete l'economia circolare e, se potete, andate a vivere in comunità energetiche. Lì potrete autoprodurvi "energia pulita e rinnovabile" e poi condividerla e scambiarla.
Ha tante passioni, Elly. Intanto la sera gioca con la PlayStation e guarda serie tv. Niente polpettoni radical chic. Le piacciono quelle di culto tipo Stranger Things. E poi il cinema. Kim ki Duk e Tarantino, Ken Loach e i classici del cinema italiano. Infine la musica, quella indie tipo i Mumford & Sons e i Radiohead. Tutto molto cool, tutto molto commerciale. Come il pantheon a cui si ispira. Alexandria Ocasio-Cortez in cima alla lista, ça va sans dire. E, ovviamente, Greta Thumberg. Tutte donne, ovvio. Veri esempi di leadership femminista. Mica come quell'altra, Giorgia Meloni. "Non ci serve una premier donna se non si batte per migliorare le condizioni delle altre donne". Lei premier, invece, sarebbe tutta un'altra storia. Ma sorvoliamo. Il dietro le quinte, il pubblico vuole il dietro le quinte. Ed eccovi un'altra chicca: non usa la macchina, Elly. Non ce l'ha proprio, in barba agli italiani che tutte le mattine si devono ficcare dentro a quelle bare di metallo per andare al lavoro. Lei si muove in bici. O meglio, si muoveva. Poi gliene hanno rubate un paio in poco tempo ed è rimasta "traumatizzata". Traumatizzata, già. Ora viaggia in treno. Ma le due ruote (senza motore) restano il primo amore. Tanto che per l'Italia sogna "un turismo sostenibile, un turismo lento": il cicloturismo.
Col maggio alle porte la Schlein ci tiene proprio a porre l'accento su un tema a lei molto caro. "È un mese di rivendicazione - racconta - lo celebro andando alle manifestazioni nelle città".
Non parla certo del Primo maggio e della Festa del lavoro (per carità, ormai è démodé) ma del Gay Pride. Di lavoro, di inflazione e, più in generale, dei veri problemi che affliggono gli italiani parlerà (forse) nella prossima intervista. Non c'è fretta. Non sono poi così importanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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