FdI "si prende" piazza del Popolo

Piazza del Popolo, luogo simbolo della sinistra, è divenuto il teatro della festa di compleanno di Fratelli d'Italia

FdI "si prende" piazza del Popolo

“Oggi festeggiamo il nostro compleanno. Atreju tornerà dopo l’estate”. Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, traccia un bilancio positivo del percorso che il partito che, a dieci anni esatti dalla nascita, è riuscito a esprimere il presidente del Consiglio.

Mentre Giorgia Meloni si divide tra il Consiglio europeo e quello dei ministri, la comunità di Fratelli d’Italia si ritrova a piazza del Popolo, luogo che per anni è stato appannaggio quasi esclusivo della sinistra. “Il successo di questa manifestazione e la grande partecipazione mostrano una volta di più la vicinanza del nostro partito ai cittadini”, dice Donzelli a IlGiornale.it. E aggiunge: “Quando siamo nati, il nostro obiettivo era quello di dare una risposta a bisogni comuni. Adesso che siamo al governo vogliamo farlo”. E così, dopo il contestato show di Cristina D’Avena di ieri sera, nella tensostruttura allestita per la kermesse i dibattiti si susseguono a ritmo incalzante. Si parla di Ucraina. “Se l’Italia non ha tentennato e non si è girata dall’altra parte e fatto distinguo sull’invio delle armi”, spiega Giovanbattista Fazzolari sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo, “è solamente grazie alla tenuta seria di Giorgia Meloni e di FdI”. L’ospite d’onore della mattinata è il regista Pupi Avati che racconta un curioso aneddoto: “Quando ieri sera un giornalista di 'Repubblica’ mi ha telefonato e mi ha chiesto perché andavo a questa manifestazione, io ho risposto che andavo perché in 54 anni di attività cinematografica è la prima volta che mi invitano a una manifestazione politica per chiedermi cosa penso: non era mai successo”. E in sala si leva un’ovazione di applausi.

Fratelli d’Italia, nonostante il momento storico richieda grande serietà, non rinuncia al clima natalizio. Lo stesso che si respirava un anno fa a piazza Risorgimento in occasione del “Natale dei patrioti”. Tra gli stand con i presepi di San Graviano Armeno e la casetta degli elfi dove i bambini possono scrivere la loro letterina per Babbo Natale si alternano prodotti tipici regionali e stand solidali. Tra turisti e curiosi girano, senza sosta, il servizio d’ordine che si occupa anche della pulizia della piazza dove non mancano il cartonato del candidato piddino e il banchetto di “Cultura e Identità”, il giornale dell’associazione fondata da Edoardo Sylos Labini. C’era anche lui tra i relatori che nel pomeriggio hanno animato la tavola rotonda su istruzione, famiglia e sport. Il dibattito è stato preceduto dalla standing ovation goliardica per Nicola D'Ambrosio, presidente di Azione Universitaria, mentre il ministro Andrea Abodi ha iniziato il suo intervento ricordando Sinisa Mihajlovic. Tra il pubblico spiccano anche due cooperanti africani, Louise Michel Nekam, dal Camerun, e Boukary Ouedraogo, del Burkina Faso, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione de coopèration Italie-Afrique. Sono arrivati dai loro Paesi di origine per partecipare alla kermesse. “Vogliamo portare i nostri auguri al presidente Meloni. L’unica ad avere le idee chiare su come aiutare l’Africa e fermare le morti in mare. Noi siamo con lei”, dicono ai nostri taccuini.

La serata volge al termine con il confronto sulla giustizia con Marco Travaglio il cui ultimo intervento è un monologo contro le riforme presentate dal ministro Carlo Nordio, assente dal palco per impegni istituzionali. La ‘tre giorni’ di FdI si chiuderà domani con l’intervista di Roberto Inciocchi al premier Giorgia Meloni.

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